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Marcos Paulo, il nuovo Adriano o flop in stile Gabigol?

8 Dicembre 2020
Marcos Paulo, il nuovo Adriano o flop in stile Gabigol?

Secondo le indiscrezioni degli ultimi giorni, l’Inter sarebbe in trattativa con l’entourage dell’attaccante brasiliano Marcos Paulo. Il giocatore, classe 2001, milita attualmente nel Fluminense ed è in scadenza di contratto il 30 giugno 2021. Per questo potrà accordarsi con un altro club a partire da gennaio. Andiamo a vedere quella che è la storia degli acquisti dell’Inter dal campionato brasiliano, tra piacevoli sorprese e flop clamorosi.

Il primo giocatore verdeoro sbarcato a Milano fu Jair Da Costa, uno dei protagonisti della Grande Inter. Jair arrivò a Milano nel 1962 dal Portuguesa e vi restò per 10 anni (con una parentesi in prestito alla Roma). Un acquisto assolutamente azzeccato da parte di Angelo Moratti. Jair con l’Inter vinse 4 campionati, 2 Coppe dei Campioni e 2 Coppe Intercontinentali.

Per trovare un altro giocatore carioca che passò dal Brasileirao al nerazzurro, dobbiamo andare avanti fino all’estate del 1995, quando venne acquistato Roberto Carlos dal Palmeiras per 7 milioni di dollari. Il terzino/esterno sinistro non fu mai compreso del tutto dall’allenatore Hodgson, il quale in estate avallò la sua cessione ritenendolo non adatto in fase difensiva, preferendogli Pistone. Inutile dire come andò a finire, con Roberto Carlos che divenne uno dei più grandi rimpianti dell’era Moratti. Flop totale invece quello di Vampeta, arrivato ad Appiano Gentile nell’estate del 2000. Moratti, anche su consiglio del fenomeno Ronaldo, staccò un assegno da 30 miliardi di lire al Corinthians per assicurarsi le prestazioni del centrocampista. Dopo il goal contro la Lazio nella finale di Supercoppa Italiana, persa contro la Lazio, Vampeta sparì velocemente dai radar nerazzurri trasferendosi al Paris Saint Germain nel gennaio del 2001.

Nonostante la delusione Vampeta, l’estate successiva l’Inter acquistò dal Flamengo un 19enne molto promettente: un certo Adriano Leite Ribeiro. Nella trattativa rientrò proprio Vampeta, che si trasferì quindi al Flamengo. Adriano, fin da subito si dimostrò un predestinato, andando in rete con una punizione che quasi spaccò la porta in un’amichevole estiva dell’Inter, al “Santiago Bernabeu” contro il Real Madrid. Dopo un goal decisivo contro il Venezia in Serie A, Adriano venne mandato in prestito a Fiorentina prima e Parma poi, per fare esperienza in Serie A. Nel gennaio 2004 venne richiamato da Massimo Moratti per aiutare un’Inter in netta difficoltà ad agguantare il quarto posto, che voleva dire Champions League. Il brasiliano non deluse e con 9 goal trascinò la Beneamata verso l’obiettivo prefissato. Purtroppo, però, la morte del padre nel 2004 pregiudicò la carriera dell’Imperatore. Nonostante altre due stagioni buone in cui realizza complessivamente 47 goal, nel 2006 iniziò una parabola discendente che concluse senza lieto fine la sua storia in nerazzurro.

Nel frattempo, nel gennaio del 2005, l’Inter pescò ancora dal Flamengo. Questa volta il prescelto fu un portiere, un tale Júlio César Soares Espíndola. Roberto Mancini punta sul giocatore per sostituire Francesco Toldo come numero 1. Júlio risponde presente e, dopo sei mesi al Chievo, difese i pali della porta interista dall’agosto del 2005 al maggio del 2012. Il numero 12 si rivelò uno dei pilastri della leggendaria squadra del Triplete, vincendo complessivamente con l’Inter 5 campionati, una Champions League, 3 Coppe Italia, 3 Supercoppe italiane e un Mondiale per Club. Il suo addio, in lacrime al “Meazza” nelll’agosto del 2012, resterà impresso per sempre nella memoria dei tifosi interisti, che lo ribattezzarono “acchiappasogni”

Nel 2010 Moratti decise di puntare su un altro brasiliano, un giovanissimo di 18 anni proveniente dal Vasco Da Gama. Trattasi di Philippe Coutinho, primo tassello di uno svecchiamento della rosa, resosi necessario nel post Triplete. L’avventura del brasiliano a Milano, però, non andò come previsto. Il classe ’92 era ancora troppo acerbo e, nonostante abbia fatto vedere alcuni lampi di classe, non fu mai compreso fino in fondo dagli allenatori che passarono dalla Pinetina in quegli anni. Così, dopo 47 presenze e 5 goal, fu ceduto al Liverpool per 10 milioni di euro. Negli anni, Coutinho si è rivelato un rimpianto in stile Roberto Carlos per l’Inter. Ad Anfield, infatti, il brasiliano è esploso definitivamente tanto da venire acquistato dal Barcellona nel gennaio del 2018 per la cifra monstre di 120 milioni + 40 milioni di bonus.

Gli ultimi due acquisti, in ordine cronologico, dal Brasile si sono rivelati dei flop clamorosi. Stiamo parlando di Jonathan Ciceiro Moreira e Gabriel Barbosa (detto Gabigol). Il primo sbarcò a Milano con l’etichetta del “nuovo Maicon”. Putroppo, però, l’ex Santos era una versione molto sbiadita del numero 13 nerazzurro. Non andò meglio a Gabigoal, il quale era stato presentato dalla società come un’assoluta superstar. Molti azzardavano addirittura il paragone (blasfemo) con Ronaldo. Putroppo, la parabola del classe ’96 in nerazzurro non ha rispecchiato neanche lontanamente quella del Fenomeno, con un solo goal in appena 10 presenze e la cessione dopo una stagione. L’unica consolazione per l’Inter è stata aver ceduto il giocatore, nel frattempo rilanciatosi tra Santos e Flamnego, per 18 milioni + il 20% sulla futura rivendita, proprio ai rubronegros.

Tutte queste storie ci insegnano che, quando l’Inter pesca dal Brasileirao, pesca generalmente molto bene (Jair, Roberto Carlos, Adriano, Julio Cesar, Coutinho) o molto male (Vampeta, Jonathan, Gabriel Barbosa). L’augurio che facciamo a Marcos Paulo, qualora arrivasse in nerazzurro, è quello di entrare a far parte del primo elenco.

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