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Inter, in 4 partite in casa sempre sotto di due gol. Basta essere costretti a rimonte disperate.

5 Dicembre 2020
Inter, in 4 partite in casa sempre sotto di due gol. Basta essere costretti a rimonte disperate.

Dopo la pesante vittoria in trasferta contro il Sassuolo, questa sera l’Inter sfiderà al Meazza il Bologna. Un match che sembrerebbe abbordabile per gli uomini di Antonio Conte. Infatti, guardando la classifica, i nerazzurri si trovano al secondo posto, mentre i rossoblu al decimo. Per contro, alla luce delle partite di campionato giocate in casa fino a oggi, emerge un dato preoccupante. L’Inter per quattro volte ha dovuto sempre rimontare due gol.

 

Rinfreschiamoci la memoria.

Prima giornata: Inter 4 – Fiorentina 3. I nerazzurri in due minuti rimontano un momentaneo 1-2 con gol di Lukaku (87′) e D’Ambrosio (89′).

Quarta giornata: Inter 1 – Milan 2. Nel derby la Beneamata non riesce a recuperare i due gol inflitti dal diavolo rossonero.

Sesta giornata: Inter 2 – Parma 2. Come già accaduto in questo anno solare, Gervinho ci castiga, ma stavolta per ben due volte. L’Inter riesce a trovare il pareggio in extremis con Perisic.

Ottava giornata: Inter 4 – Torino 2. Solo una squadra pazza come la nostra poteva far risuscitare un Torino che stava attraversando una fase negativa in questa stagione. Il primo tempo termina infatti con i granata in vantaggio di due gol. Nel secondo tempo i nostri si scatenano portandosi a casa il risultato finale soprariportato.

 

Ora, una squadra che ambisce alla vittoria dello scudetto, non può permettersi delle prestazioni così altalenanti. Bisogna finirla di scherzare con il fuoco. Quest’anno non ci sono più scuse. Con una Juventus un po’ più in difficoltà ed essendo al secondo posto a -5 dalla vetta, per non parlare della rosa di cui si dispone, l’Inter ha il dovere morale di vincere il campionato.

Finché si puntava al quarto posto, ci si poteva permettere il lusso di perdere qualche partita, ma adesso qualsiasi passo falso potrebbe rivelarsi fatale. Non c’è più tempo. È necessario trovare un’identità forte di squadra e gioco. Solo con i top player non si va da nessuna parte. Ne ho parlato un mese fa qui

 

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