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Benevento-Inter: l’analisi della redazione

1 Ottobre 2020
Benevento-Inter: l’analisi della redazione

Altro giro, altra corsa, altra goleada. Benevento-Inter finisce nel più classico dei modi, con una scorpacciata di gol (stavolta senza soffrire tanto) che fa bene a classifica e morale. Con un undici iniziale che differisce di 7 elementi rispetto alla vittoria contro la fiorentina di sabato scorso, l’Inter dimostra una forza ed una profondità della rosa impressionanti. Ottimi gli inserimenti di Vidal e Hakimi (migliore in campo). Male il Benevento, che non sembra avere proprio armi contro la corazzata nerazzurra, ma che per la salvezza può giocarsela fino alla fine.

I tanti cambi effettuati da Conte sembrano dimostrare come la lacuna principale dello scorso campionato sia stata finalmente colmata. La Rosa dell’Inter è molto lunga, di qualità e soprattutto tutta unita intorno al tecnico, in quello che può essere davvero l’anno giusto.

L’Inter si schiera con un 3-4-1-2 ormai marchio di fabbrica della squadra, con Young, l’esordiente dal primo minuti Hakimi sulle fasce e la coppia Lautaro Lukaku davanti. In difesa rientrano De Vrij e Skriniar assieme a Kolarov (riproposto nel ruolo di centrale). Proprio il difensore slovacco è protagonista di una prestazione non all’altezza della sua fama, dimostrando ancora una volta come la difesa a 3 non faccia per lui. Male l’occupazione dello spazio senza punti di riferimento esterni. Spesso fuori posizione o in ritardo sulle ripartenza offensive del Benevento, come nell’occasione del palo di Moncini (che grazie l’inter con Dabo solo in mezzo all’area). Anche in occasione del secondo gol del Benevento poteva fare molto di più

Capitolo Hakimi. L’esterno turco diventerà uno dei giocatori più forti al mondo in quel ruolo, avendo avuto un impatto devastante nel mondo Inter. Ottimo nell’assist per il gol di Lukaku dopo 28” ( menzione d’onore per la sventagliata di 50 metro di Kolarov), intelligente e reattivo nell’occasione del suo gol per il 4-1 interista (ma che dormita Letizia appena entrato).

Lukaku solita certezza la davanti. Corre, si sbatte, smista palloni spalle alla porta e segna due gol facilissimi per uno come lui. A segno anche il suo compagno do reparto Lautaro, entrato nella ripresa al posto di Lukaku. Per lui il quinto gol dell’inter, in un azione fotocopia rispetto al gol segnato a Firenze. Azione tipica di Martinez che al limite dell’area, controlla e spara all’angolino basso in quello che ormai è il “suo” gol.

Il centrocampo oggi ha lavorato bene (contro la Fiorentina erano stati rimandati tutti). Gagliardini si riscopre in formato Atalanta e segna un gran gol, fornisce un assist per il 3-0 di Lukaku e colpisce una traversa nel secondo tempo. Giocatore rigenerato. Vidal in mezzo si conferma un colpo da 90 della coppia Marotta-Ausilio. Recupera ogni pallone immaginabile, da un buon appoggio offensivo e si dimostra giocatore anche superiore per questa serie A.

Molto male invece Samir Handanovic. Si sa che con la palla tra i piedi esistono portieri migliori, ma l’errore sul primo gol del Benevento è imperdonabile per una squadra che ambisce alla gloria.

Quello che emerge da questa seconda partita, poco provante sotto l’aspetto meramente tecnico, è la profondità dei cambi a disposizione di Conte. Barella, Eriksen, Brozovic, Perisic e Lautaro Martinez i 5 cambi effettuati dal tecnico salentino durante la partita. Chi, in serie A, può vantare una panchina cosi? Ad oggi probabilmente nessuno.

Il Benevento prova a giocarsi le sue possibilità con un 4-3-2-1 con 3 centrocampisti di esperienza e la coppiaInsigne- Caprari a supporto di Moncini. Da salvare rimane onestamente poco in questa partita, ma le dirette concorrenti per Pippo Inzaghi non sono sicuramente squadre come i nerazzurri.

I campani non si muovono male, sono organizzati ma tecnicamente inferiori rispetto agli avversari. Il loro merito principale è stato quello di non mollare e di continuare ad attaccare in una partita compromessa dal primo minuto. Erano anche riusciti a riaprire il match, segnando il gol del 3-1 con Caprari al 37 del primo tempo. Poi veramente poco. Moncini malissimo in occasione del palo nel secondo tempo. Una squadra come il Benevento non può permettersi degli egoismi del genere. Le poche occasioni da gol si devono sfruttare, anche facendo segnare un tuo compagno. Sau impalpabile, da un giocatore della sua esperienza ci si aspetta molto di più, ma avrà le sue occasioni.

Per quanto riguarda il centrocampo, se Ionita ci prova continuamente senza però incidere, Dabo ci capisce veramente poco, preso in mezzo continuamente dai movimenti dell’Inter che lo fanno uscire col mal di testa.

A parte il gol del 4-1 di Hakimi, dove l’errore individuale di Letizia è evidente, non si riscontrano monumentali distrazioni. Le azioni da gol della squadra di Conte sono arrivate per una semplice supremazia tecnica che non ha lasciato scampo ai ragazzi di Inzaghi. Pronosticare un risultato diverso da una vittoria dell’Inter era francamente difficile.

Concludendo, l’Inter non ha fatto nulla di più che il proprio dovere, in una partita che doveva vincere e ha vinto. Benissimo i nuovi arrivati, benissimo gli attaccanti, forse un uomo in più in difesa servirebbe. Il Benevento è una squadra attrezzata per la serie A, con giocatori che conoscono la categoria (Ionita, Lapadula, Caprari) e una buona base. Ci sarà da sudare fino alla fine ma probabilmente si salverà.

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