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Riccardo Cucchi: “Conte prigioniero di un modello calcistico”

5 Novembre 2020
Riccardo Cucchi: “Conte prigioniero di un modello calcistico”

Riccardo Cucchi, storico radiocronista Rai, ha rilasciato un’intervista al sito FCInter1908.it parlando della complicata attualità nerazzurra. Molti i temi toccati, di seguito riporteremo l’intervista integrale.

Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?
“Per me è mezzo pieno. Sono convinto che l’Inter abbia grandi valori tecnici e che non sia stata ancora capace di esprimersi con compiutezza. Francamente vedo un’eccesso di critica nei confronti di una squadra che è già cresciuta ed ha ancora margini di crescere”.

Dal punto di vista della personalità la squadra ha soddisfatto le ambizioni della piazza?
“Credo che l’Inter stia dimostrando una grande fisicità, dote importante nel calcio moderno, ma manchi di fantasia. L’Inter sa tenere la palla, ma a volte la manovra è troppo prevedibile e monotematica. Su questo potrebbe esserci un lavoro da fare per renderla più concreta”.

Fantasia che il miglior Eriksen potrebbe garantire. Credi la bocciatura nei suoi confronti sia definitiva?
“Mi piacerebbe molto chiedere a Conte che tipo di calciatore lui crede sia il danese. Da qui potremmo capire meglio il motivo dello scarso utilizzo di Eriksen. Prima di approdare all’Inter ha dimostrato di essere un giocatore di qualità e per quale ragione non sia stato convincente in nerazzurro io sinceramente non riesco a dirlo. Barella, e a Madrid ne abbiamo avuto conferma, in questo momento garantisce molta più qualità al centrocampo dell’Inter rispetto all’ex Tottenham”.

A proposito del centrocampo nerazzurro, ti convince la nuova veste tattica che Conte ha riservato a Vidal?
“Credo che Conte rischi di rimanere prigioniero di un modello calcistico che non lo rende libero di fare dei cambiamenti. Il suo modo di interpretare il calcio, la sua filosofia, lo ha portato ad individuare nel cileno il giocatore giusto per la mediana perché ha bisogno di fisicità. Vidal ha capacità di recuperare palla ed avviare l’azione, ma in questo momento ha rappresentato un problema perché ha commesso errori non all’altezza della sua fama tecnica”.

Il carattere rischia di essere un limite nel percorso di crescita di Lautaro Martinez?
“Lautaro è un gran bel giocatore. Mi permetto una considerazione: credo sia sbagliato considerarlo una prima punta. Per me, l’argentino è una seconda punta, anche se Conte è stato costretto a schierarlo al posto di Lukaku per l’assenza del belga. Sul piano caratteriale non lo conosco a sufficienza, ma a volte proprio da caratteri rabbiosi come quello che sembra avere Lautaro possono nascere stimoli importanti. Lui deve convincersi delle sue qualità e sentirsi importante per il progetto dell’Inter. In queste settimane è mancato dal punto di vista della personalità”.

Che partita dobbiamo aspettarci tra Inter e Atalanta?
“Sarà una gara molto interessante. L’Atalanta sta smarrendo alcune delle caratteristiche che l’hanno resa popolare. Problema evidenziato dalla partita contro il Liverpool, che resta nettamente superiore ma che contro la miglior Dea avrebbe sicuramente faticato di più. Dall’altro lato c’è un’Inter che continua ad avere nel possesso palla un elemento importante, ma deve fare un salto di qualità. Il gioco un pochino più europeo dell’Atalanta potrebbe portare stimoli tattici alla squadra di Conte”.

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