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Inter, mercato indigesto. Dopo un solo anno, siamo già alla fine di un’era?

5 Agosto 2021
Inter, mercato indigesto. Dopo un solo anno, siamo già alla fine di un’era?

Per tutti gli appassionati di Inter, la sessione di mercato 2021 potrebbe rimanere ben impressa nella mente. Al momento in cui scriviamo, quasi certamente il ricordo non sarà propriamente positivo.

Mentre giungono ulteriori conferme sull’imminente trasferimento di Lukaku al Chelsea, iniziano a fioccare pareri più o meno illustri sul futuro della formazione nerazzurra. Dopo l’addio di Achraf Hakimi, infatti, c’è molto fermento intorno all’Inter che vedremo in campo tra poche settimane.

Con eventuali aggiustamenti dell’ultim’ora, i Campioni d’Italia in carica avranno le carte in regola per difendere il titolo? Oppure la parabola di questa squadra si sta già compiendo?

Inter: da Conte a Hakimi e Lukaku, un mercato di amari addii

Il tormentato rapporto con Antonio Conte, alla fine, si è concluso con una risoluzione consensuale del contratto. Vicenda che, inizialmente, pareva essere confinata ad aspetti extra-campo, risulta oggi come uno degli elementi portanti per valutare l’attuale situazione. Conte, quasi sicuramente, ha lasciato l’Inter per evitare di allenare una squadra indebolita rispetto a quella gestita nell’ultimo anno. Che ciò si stia verificando è sotto gli occhi di tutti.

A poco più di un mese dall’addio di Conte, la lista si allunga: Hakimi ceduto, dopo un solo -brillante- anno, al Paris Saint-Germain. Le motivazioni, ben note da tempo, sono puramente economiche. Problemi di bilancio, da colmare con una cessione eccellente. E questa arriva puntuale. Malumori diffusi, certo, ma si accetta di fare di necessità virtù.

L’amaro calice della questione Lukaku, però, pare che nessuno lo voglia bere. Le contestazioni della Curva Nord interista sono il segnale di un malcontento che, gradualmente, inizia a manifestarsi pubblicamente. Il timore di vedere, d’ora in poi, una formazione ridimensionata prende piede sempre più. Sarà davvero così?

Inter, fine prematura di un potenziale ciclo vincente? Quali obiettivi per il futuro?

Certo, togliere Hakimi e Lukaku dalla formazione dell’Inter scudettata non è poco. Anzi, è davvero tanto. Aggiungiamo al fatto anche le sirene, sempre più insistenti, sul rischio di una terza cessione clamorosa (Lautaro? Brozovic? Barella? De Vrij?). Insomma, quando dei top player se ne vanno, è naturale gridare al ridimensionamento.

Ciò su cui potrebbe essere utile discutere è se, al dato attuale, la vittoria dello scudetto avrebbe potuto rappresentare (con tutti gli effettivi confermati) un trampolino di lancio verso nuovi trionfi. Forse sì o forse no. Non lo sapremo mai, visto che la situazione è completamente mutata. Possiamo, magari, sbilanciarci nel dire che l’Inter avrebbe avuto, senza alcun dubbio, tutte le qualità per lanciare l’assalto ad altri trofei.

Soffermiamoci un momento, però, sulla realtà di questi istanti. Sulla carta, la squadra nerazzurra può vantare giocatori di calibro eccellente, con tutte le qualità necessarie a garantirsi un futuro di primissimo livello. Il possibile ritorno di una granitica Juventus, certo, può rappresentare un ostacolo tosto, così come le incognite Milan e Atalanta, ma la corsa al prossimo scudetto vede l’Inter, ancora, come sicura protagonista.

Fine di un ciclo dopo appena un anno, dunque? Per come tutti se lo potevano immaginare, viste le premesse dello scorso anno, probabilmente sì. Come si dice: breve, ma intenso. Ora, tutto va ricalibrato. Sì, urgono rinforzi adeguati alle necessità nerazzurre (Zapata, Vlahovic, Nandez, Bellerin e via discorrendo), ma quello che più conta è la ridefinizione degli obiettivi futuri.

In breve, l’Inter (dopo questo mercato) su quali fronti può realmente competere da protagonista? Sarebbe una presunzione -in quel caso, sì- credere che una squadra riassemblata (non per scelta tecnica) possa dare l’assalto a ogni traguardo di prestigio. Se il discorso campionato è  -ribadiamo- alla portata dei nerazzurri, altro discorso è il percorso in Champions League. Nemmeno con la squadra dello scorso anno, probabilmente, i progressi europei avrebbero potuto essere eclatanti, ma con i nuovi sviluppi tali possibilità crollano ulteriormente.

Insomma, se sul fronte mercato l’ambiente nerazzurro deve prepararsi a ulteriori scosse telluriche, ciò che si attende con ansia è una pubblica dichiarazione d’intenti sul piano sportivo (anno di riconferma? di transizione?). La nuova stagione bussa alle porte e, ora più che mai, la voglia di saggiare le qualità tecniche dei giocatori prende il sopravvento.

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