La volubilità nel mondo del calcio è una caratteristica portata sempre pià all’estremo: e quanto successo in casa Inter negli ultimi 7 giorni, ne è la prova.
Solo domenica scorsa, Milano si colorava di neroazzurro, e i tifosi strabordavano per le strade e attorno a San Siro, per portare in gloria i protagonisti del 19° Scudetto. Precisamente tutto questo succedeva 8 giorni fa, anche se oggi sembra passata una vita intera.
Finiti i festeggiamenti infatti, si è dovuto iniziare a pensare al futuro. Il famoso incontro Conte-Zhang, non c’è stato, e il suo addio è stato un fulmine a ciel sereno. Da Conte a Inzaghi nel giro di poche ore, un colpo di scena degno delle migliori sceneggiature hollywoodiane.
“Sistemata” la panchina, per la società è stato il momento di dare un occhio ai conti (in estremo rosso). Allora ecco che il famoso ‘sacrificato’ ha iniziato a prendere forma. Così come successo a Conte, anche Hakimi, da intoccabile è si è trasformato in vittima sacrificale. Tutto è ancora in costante aggiornamento (leggi le ultimissime), ma che i discorsi con il Psg siano aperti è certo.
Conte e Hakimi, praticamente la marcia in più che ha permesso all’Inter di colmare il famoso gap che si era formato con la Juventus. Senza di loro il pericolo è abbastanza evidente: la squadra rischia di scalare all’indietro…
Zhang ha confermato come in realtà le ambizioni non siano messe in discussione. Inzaghi ha dimostrato di essere un grande allenatore a Roma, e ha tutto le carte in regolare per poter continuare nella maniera adeguata il percorso iniziato da Conte. E come se non bastasse, Hakimi, ad oggi, è ancora un giocatore dell’Inter. Quindi forse è inutile fasciarsi la testa prima di farsi male, ma la paura tra i tifosi (gli stessi che una settimana fa gioivano e festeggiavano) è inevitabile e più che giustificabile…
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