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Quando il derby si gioca sugli spalti: i capolavori della Nord

13 Ottobre 2020
Quando il derby si gioca sugli spalti: i capolavori della Nord

Uno degli elementi più suggestivi e folkloristici del derby è senza dubbio la coreografia delle due curve. Quest’anno, per ovvie ragioni, tutto questo non sarà possibile. Questo toglierà molto dello spettacolo al quale siamo abituati ad assistere. Per non pensarci oggi andremo a ricordare le 5 coreografie più belle della Curva Nord nel XXI secolo.

1) 3-1, 3-2, 3-3

La prima coreografia che prendiamo in rassegna è quella del derby datato 11 dicembre 2005 (raccontato qui). La Nord ricorda ai milanisti la disfatta di pochi mesi prima ad Istanbul, dove il Milan fu capace di farsi soffiare la Champions League dal Liverpool dopo essere stata sopra per 3-0 nel primo tempo. Derby che terminerà con il 3 a 2 firmato da Adriano al 91′.

 

2) Euroderby, ciò che poteva essere e non è stato

Un’altra coreografia molto bella e carica di significato fu quella del 13 maggio 2003, ritorno della semifinale di Champions League. La Nord caricò i suoi beniamini con un biscione con attorno la frase: “Creò l’inferno ma non lo sopportò. Nacque il biscione e la Curva Nord”. Il risultato del campo sarà putroppo amaro, con l’1 a 1 che qualificherà i rossoneri per i “goal in trasferta” dopo lo 0-0 dell’andata. Tutti ancora abbiamo nella mente il tiro di Kallon che si infragge sullo stinco di Abbiati, eroe per caso di quella semifinale.

 

3) Il derby di Schelotto

Facciamo un salto in avanti di 10 anni alla coreografia del derby datato 24 febbraio 2013. Questa volta la Nord prende in prestito una frase di Vasco Rossi per dichiarare tutto il proprio amore verso i colori nerazzurri. La coreografia recita: “Mi fai tremare il cuore, mi fai smettere di respirare”. Niente da aggiungere, direi, con Schelotto che toglie il fiato ai tifosi nerazzurri firmando di testa un 1 a 1 insperato.

 

4) Il simbolo dei milanesi

Altra coreografia molto bella e ben riuscita è stata quella del 21 ottobre 2019. Era l’Inter di Spalletti che vinse il derby all’ultimo respiro con zuccata di Mauro Icardi. Quella sera la Nord aveva esposto ancora una volta un biscione su tre anelli dichiarando apertamente che quello era “Il simbolo dei milanesi”. Una rivendicazione in pieno stile bauscia.

 

5) Uno…due…tre…(la tripletta vien per te!)

Ultima, ma non per importanza, la coreografia del 14 novembre 2010. Era il primo derby post Triplete. Va da sè che la coreografia non poteva non richiamare l’impresa compiuta pochi mesi prima. Lo show si compone di due parti, la prima una frase con scritto: “Nonostante tutti i trofei che hai conquistato, c’è qualcosa che ha sempre disturbato la tua convinzione di essere il campione incontrastato (con annessi striscioni che ricordavano le principali disfatte del Milan). E tra tutti gli i brutti sogni che hai vissuto, ti mancava quello in cui ho più goduto”. A questo punto inizia la seconda parte della coreo con Freddy Krueger che regge i tre trofei del Triplete e la frase che recita: “Uno, due, tre…la Tripletta vien per te”.

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