Lukaku e la testata salva Shakhtar: il belga è il termometro dell’Inter

Contro lo Shakhtar Donetsk, l’Inter ha avuto l’ennesima conferma di una verità inequivocabile: quando fatica  Lukaku fatica tutta la squadra. Non è un mistero che il belga sia il punto cardine dei meccanismi di Antonio Conte, ma oggi può essere definito un vero e proprio termometro dei momenti neroazzurri. Troppo spesso infatti, il suo voto in pagella (che per inciso ieri è stato al di sotto della sufficienza) equivale a quello generale della banda Conte. Ma non solo…

Lo stato di forma del gigante belga, sembra essere in perfettamente in simbiosi con quello di tutto il resto della squadra. Insomma quando non gira lui non girano nemmeno i compagni. E non solo dal punto di vista fisico o tecnico, ma anche nel rapporto con la dea bendata.

La “parata” decisiva sul colpo di testa a botta sicura di Sanchez, che avrebbe regalato vittoria e qualificazione, ha infatti ricordato una scena già vista. In un’altra notte fondamentale per l’Inter, finita anch’essa in tragedia. Stiamo parlando della finale di Europa League contro il Siviglia, dello scorso 21 agosto. Li in realtà l’ex United iniziò bene la partita, come tutta l’Inter del resto, salvo poi perdersi insieme ai compagni col passare dei minuti. Ma l’episodio paragonabile con quello visto ieri a San Siro, è la sfortunata deviazione sull’innocua rovesciata di Diego Carlos. Che di fatto ha consegnato la coppa nelle mani andaluse.

Gli episodi in se non hanno nulla di simile, il primo un autogol, e il secondo un salvataggio su una palla da non salvare. Ma hanno un minimo comune denominatore: in entrambi i casi Lukaku, si è trovato al posto sbagliato e al momento sbagliato. Questione di sfortuna forse, ma come al solito, nel bene o nel male, quel che succede a lui si espande poi a tutta l’Inter. E se la fortuna non è dalla sua parte, allora non sarà proprio dalla parte dell’Inter.

RIVIVI I 90 MINUTI DI LUKAKU E COMPAGNI CONTRO LO SHAKHTAR DONETSK