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Inter-Shakhtar Donetsk 0-0: fallimento neroazzurro, ultimi e fuori da tutto

9 Dicembre 2020
Inter-Shakhtar Donetsk 0-0: fallimento neroazzurro, ultimi e fuori da tutto

L’Inter non riesce a superare lo Shakhtar Donetsk. La partita termina a reti inviolate, e con i neroazzurri clamorosamente ultimi nel girone.

Inter-Shakhtar, primo tempo: dominio neroazzurro ma a mancare è la precisione, e la traversa di Lautaro trema ancora

Partita da dentro o fuori tra Inter e Shakhtar Donetsk. A San Siro chi vince può andare avanti, chi perde è fuori. Il destino neroazzurro però, è legato inevitabilmente anche al risultato del match tra Real e Borussia. Mentre per gli ucraini, i tre punti sarebbero garanzia di qualificazione. Così Luis Castro imposta una partita diversa rispetto a quella dell’andata. Più propositiva e meno remissiva, cercando di avanzare tramite il palleggio, partendo da un’impostazione a tre centrali. Conte però, quando si tratta di lasciar giocare l’avversario e ripartire, è maestro. Così in avvio il possesso sarà anche a favore degli ospiti, ma i veri pericoli arrivano dai piedi neroazzurri. In particolare da quelli di Lautaro Martinez, che al 6′ tocca il suo primo pallone, e lo stampa con tutta la forza a disposizione sulla traversa.

Con il passare dei minuti, l’Inter riesce anche a diventare padrona del campo, e costruire occasioni con più regolarità. Al 16′ è ancora Lautaro (tra i più attivi) a provare dal limite dell’area. Ma la mira in questa occasione è totalmente sballata. Mentre al 24′ l’occasione clamorosa capita su piedi di De Vrij, sfortunato a non trovare il tap-in vincente su sviluppi di corner. L’unico squillo ucraino nella prima mezz’ora invece, è un’iniziativa di Kovalenko. Più che altro un tiro di alleggerimento, che termina di gran lunga sopra la testa di Handanovic.

Per sporcarsi i guanti il portiere sloveno, dovrà attendere il 40′, quando Dodo ci prova con un destro in contro balzo da fuori area. Che Handanovic para abilmente. Sul ribaltamento di fronte, è ancora Lautaro ad avere l’occasione per sbloccare la partita. E se in precedenza ci ha provato prima con il destro e poi con il sinistro, questa volta il “toro” ci mette la testa. Ma la sua girata termine debole tra le mani di Trubin. Così la prima fazione si chiude a reti inviolate, ma con un chiaro dominio interista. Proprio come lo scorso 27 ottobre a Kiev.

inter shakhtar donetsk primo tempo
inter shakhtar donetsk primo tempo

Inter-Shakhtar, secondo tempo: Trubin si supera, la palla non entra e l’Inter è fuori da tutto

Il secondo tempo ricomincia esattamente come era finito il primo, sia negli uomini che nelle intenzioni. Più passano i minuti, più nella testa di Luis Castro il pareggio (che garantirebbe l’accesso all’Europa League) inizia a sembrare un buon risultato. Così gli ucraini alzano un muro davanti alla propria area, tenendo undici giocatori sotto la linea del pallone e pensando solo ed esclusivamente a difendere. Dal canto suo l’Inter continua a creare occasioni. Lukaku ci prova due volte tra il 50′ e il 52′, sempre di testa. E in particolare sul secondo tentativo, ci vuole un miracolo di Trubin per tenere il risultato in parità. Pochi minuti dopo è ancora una volta Lautaro, a cercare la conclusione senza fortuna. Mentre al 62′ il tiro di Brozovic sembra essere destinato in rete, ma viene rimpallato in corner.

Gli uomini di Conte creano tanto ma finalizzano nulla. E al 63′ rischiano anche di subire la clamorosa beffa. Quando su una palla persa da Young, lo Shakhtar parte in contropiede e sfiora il gol prima con Tete e poi con Taison. Qui l’Inter si spaventa un po’, e gli ospiti riescono a mantenere il possesso per la prima volta nel secondo tempo. Ma è solo una piccola finestra prima che i neroazzurri riprendano in mano le redini della partita.

Per provare a sbloccare il risultato, Conte prova anche a pescare dalla panchina, inserendo Perisic e Sanchez per Young e Gagliardini. Ed è proprio il cileno all’ 87′ ad andare vicino al vantaggio, con due colpi di testa improvvisi tra l’87 e l’89’, dopo dieci minuti di nulla assoluto. Con il secondo in particolare, destinato a diventare il gol del vantaggio, che si schianta incredibilmente sulla testa di Lukaku. Che fa quello che Trubin non sarebbe mai riuscito a fare. Il finale è un assedio, ma il pallone non vuole entrare e l’Inter esce clamorosamente da tutte le competizioni europee.

 

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