Skip to main content

Atalanta-Inter: l’analisi tattica della redazione

9 Novembre 2020
Atalanta-Inter: l’analisi tattica della redazione

Peccato. Stavolta è davvero un peccato. Atalanta-Inter finisce 1-1 a Bergamo, in una partita che l’Inter sperava davvero di portare a casa. Comunque buona la prova degli uomini di Conte, a cui è mancata un pizzico di cattiveria in più per chiuderla. Esattamente come successo nell’anticipo tra Juventus e Lazio, se questo genere di partite non le si chiude poi diventa dura. Buona la prova di Lautaro Martinez e Vidal, peccato per l’errore di Bastoni sul gol atalantino. 

Entrambe le squadre arrivavano a questa partita non nelle migliori condizioni dopo le batoste in Champions League. L’Inter, sconfitta e beffata dal Real Madrid, si trova all’ultimo posto nel girone. L’Atalanta, invece, è stata presa a pallate dal Liverpool di Kloop, anche se la sua situazione è leggermente migliore. In definitiva, un punto che scontenta entrambe, anche se la sensazione è che, stavolta, il bicchiere mezzo pieno lo veda il Gasp. Siamo alle prime battute della nuova stagione e le occasioni sprecate dai nerazzurri sono già difficili da contare…

Conte schiera la sua squadra con il solito 3-4-1-2 con la difesa potenzialmente titolare Skriniar De Vrij Bastoni e la coppia d’attacco Lautaro Martinez-Sanchez. 

Se la prova di Milan Skriniar non è da buttare via (a parte quando si fa letteralmente bruciare in allungo da Zapata), e quella di De Vrij è un deciso passo avanti rispetto alle ultime partite, qualcosa da dire lo abbiamo su Bastoni. Per gran parte della partita è lui il primo costruttore della manovra nerazzurra, con lanci calibrati e sempre efficaci. Ma proprio sul più bello, non rimane attaccato a Miranchuk in occasione del gol. Difendendo spalle alla porta, si allontana dall’uomo e gli lascia quello spazio necessario per girarsi e imbucare alle spalle da Handanovic (nonostante non sia colpa sua, è un po lento nel distendersi a terra).

Deciso il passo avanti di Arturo Vidal sul piano del gioco e dell’intensità. Un bell’inserimento di testa di poco alto, un’occasione sprecata a tu per tu col portiere su bellissima palla tra le linee di Lautaro, buoni recuperi. La sensazione  è che si stia lentamente ritrovando, ma la nostra opinione non cambia. Deve giocare più vicino alla porta per essere determinante. Come mediano è davvero sprecato e non convince al 100%.

Buona anche la prova di Barella e Brozovic. Il croato meglio nel secondo tempo che nel primo, quando partecipa al gol dell’Inter con una bellissima apertura di sinistro per Young. Comunque nel vivo del gioco, deve continuare cosi. Barella invece fa il Barella. Ha una buona chance nel secondo tempo dopo il tiro di Vidal, non toglie mai la gamba e corre per 3. Deve migliorare tanto nell’incisività sotto porta, ma è comunque uno dei migliori in questo inizio di stagione così travagliato per l’Inter.

Sulla fascia destra, Darmian stravince il duello con l’esordiente Ruggeri, più di esperienza che di tecnica. Mentre sulla sinistra ottima prova di Ashley Young. Il terzino inglese ex Manchester United confeziona un bellissimo assist con destro per la testa del Toro. Oltre a questo, è autore di una prestazione davvero gagliarda e autorevole, nonostante qualche spazio di troppo lasciato specialmente a Freuler. Magari non ha più la gamba per giocare le super partite, ma in campionato può essere ancora molto utile.

Anche la coppia d’attacco non ha demeritato per nulla. Lautaro Martinez è, anche stavolta, il migliore in campo dell’Inter. Segna un gol da attaccante vero con una girata di testa difficilissima da eseguire, e si dimostra anche un eccellente uomo-assist quando manda in porta Vidal nel secondo tempo. Lasciato molto solo nella prima parte di gara, prova anche a fare reparto in solitaria ma non è per nulla il suo ruolo. Si impegna ma giocare spalle alla porta non è il suo mestiere.

Anche Sanchez si da da fare per tutto il match. Sempre nel vivo del gioco, dialoga molto bene con i compagni. Nel primo tempo serve in area Lautaro con una palla perfetta che poi il toro spreca. Poi si ha qualche minuto di brivido quando si tocca la coscia, ma questa è ordinaria amministrazione. Il problema è che non riesce ad essere decisivo, gli manca sempre lo spunto, l’ultimo passaggio, la giocata determinante. Lukaku (entrato nel finale e messosi a disposizione con abnegazione ammirevole) è ben altra cosa al giorno d’oggi.

L’Atalanta si presenta in campo con il 3-4-1-2 marchio di fabbrica di Gasperini.  L’indisponibilità di Gosens apre la strada all’esordio di Ruggeri sulla fascia sinistra, e sappiamo quanto al Gas piaccia puntare sui giovani.

In generale, la partita dei bergamaschi non è stata male, anche considerando i 5 schiaffi ricevuti dal Liverpool in settimana. Impressionante la partita di Romero, temerario e puntuale al contempo, impeccabile in marcatura. Allora li fanno ancora i difensori di una volta! Male invece Djimsiti, che si fa sovrastare in modo elementare da Lautaro Martinez in occasione del gol nerazzurro.

In mezzo al campo, la partita cosi cosi di Pasalic fa da contraltare alla prestazione ottima di Freuler, punto di riferimento imprescindibile per questa squadra.

In attacco, se oggi Malinovsky non riesce ad incidere per nulla, Gomes invece si sbatte eccome. Si abbassa molto per cercare di orchestrare qualcosa di pericoloso, gioca più per la squadra che per se stesso e non riesce a trovare la gloria personale. La fotografia della partita di Zapata è una sola: scatto impressionante che lascia sul posto Skriniar e cross sbagliato. Poi manca una aggancio in area che avrebbe creato un azione da gol incredibile. Ha giocato partite migliori.

Chi invece non ha mai giocato partite migliori in Serie A è stato Miranchuk. Esordio in serie A e mancino in buca d’angolo che beffa Handanovic. Alta scuola. Benissimo anche l’ingresso in campo di Luis Muriel. Assist dalla sinistra per Miranchuk, fornisce anche un’altra palla stupenda in mezzo all’area su cui l’Atalanta reclama un rigore. Allo scadere, poi, sfiora il 2-1 con un colpo di testa tra i centrali. Non impatta bene di testa, altrimenti non ci sarebbe stato nulla da fare per Handanovic. Inter graziata.

Anche oggi, la partita è stata decisa da un cambio. Fuori lo spento Pasalic, dentro Miranchuk. Fuori Zapata e dentro Muriel. Morale? Gol e assist e 1-1. Una lezione che Conte sta provando ad assimilare, con anche un po di sfortuna. Gagliardini e Perisic messi dentro intorno al 70′, nessuno dei due incide. Se ci fosse stato il pubblico a San Siro, nessuno si sarebbe accorto del loro ingresso.

Le occasioni buttate via dall’inter in questo inizio di stagione ormai non si contano più, e i punti persi si faranno sicuramente sentire da Marzo in poi. Di positivo c’è che nessuna delle squadre più avanti in classifica sta correndo. Juve e Lazio arrancano, il Napoli è una squadra nuova e ha bisogno di tempo, il Milan ha il fiato corto. 

Non è ancora troppo tardi, ma questo mantra lo ripetiamo ormai da settimane. Non ce ne voglia Conte, ma urge ritrovare quella cattiveria agonistica che, ad oggi, l’Inter non ha.

Atalanta-Inter è finita 1-1. Voi cosa ne pensate?

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


Ultime Notizie

Frattesi al fotofinish porta l’Inter a 8 punti dallo scudetto.

Quis aute iure reprehenderit in voluptate velit esse cillum dolore eu fugiat nulla pariatur. …

Verso Udine: probabile formazione e ultime.

Quis aute iure reprehenderit in voluptate velit esse cillum dolore eu fugiat nulla pariatur. …

Acerbi Assolto. Sentenza giusta?

Quis aute iure reprehenderit in voluptate velit esse cillum dolore eu fugiat nulla pariatur. …


Clicky