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Serie A, la provincia alla riscossa

27 Novembre 2020
Serie A, la provincia alla riscossa

C’erano una volta le cosiddette “provinciali”. Quelle squadre che sì, magari stavano con regolarità in Serie A, ma che al massimo potevano ambire ad un piazzamento di metà classifica.

Quattro anni da sogno per la Dea

Ora, guardando la classifica della Serie A, notiamo come tre squadre storicamente considerate “provinciali”, stiano tenendo il passo delle big. Tutti abbiamo ancora sotto gli occhi le grandi imprese dell’Atalanta di Gasperini. Una squadra capace di passare, in poche stagioni, dal tredicesimo al terzo posto in Serie A e di raggiungere i quarti di Champions League alla prima partecipazione.

Al “Mapei Stadium” si respira aria d’alta classifica

Quest’anno, oltre ai bergamaschi, ci stiamo pian piano accorgendo del Sassuolo di De Zerbi. Dopo l’ottavo posto della passata stagione, i neroverdi stanno continuando a stupire e ora si ritrovano al secondo posto in classifica. Una squadra capace di divertirsi e divertire, grazie ad una rosa che è un perfetto mix tra giocatori esperti (Consigli, Caputo, Chiriches) e ragazzini terribili (Boga, Maxime Lopez e Raspadori). Menzione speciale per Domenico Berardi, diventato ormai una bandiera della squadra. Dopo alcune stagioni in chiaroscuro, Domenico si è ripreso in mano il Sassuolo diventandone il trascinatore. Non ci stupiremmo se il classe ’94 rimarrà a vita tra le fila del club che per primo ha creduto in lui, aprendogli le porte della Serie A.

Il miracolo di Juric a Verona

Parlando di”provinciali” alla riscossa, non possiamo non citare l’Hellas Verona. Una squadra abituata a fare la spola tra Serie A e Serie B tra il 2015 ed il 2018. Per questo, all’ennesimo ritorno nella massima serie nel 2019, molti consideravano gli scaligeri una tra le sicure retrocesse della Serie A 19/20. Ed invece Ivan Juric, ex allievo di Gasperini al Genoa, ha saputo plasmare una squadra capace di coniugare bel gioco e pragmatismo. In questo modo l’Hellas ha raggiunto una tranquilla salvezza, mettendo in mostra giocatori fino a quel momento sconosciuti (Kumbulla, Rrahmani, Amrabat, Pessina, Zaccagni) e valorizzandone altri finiti ai margini delle loro ex squadre (Miguel Veloso, Borini, Dimarco). Quest’anno la squadra non ha risentito della partenza di molti dei titolari del campionato scorso. Segno che c’é un’impronta di gioco chiara, efficace anche con interpreti diversi. C’è un giocatore che però, più di tutti, rappresenta la parabola dell’Hellas negli ultimi due anni. Stiamo parlando del portiere Marco Silvestri, capace di affermarsi a 29 anni come uno tra gli estremi difensori più forti del campionato e di attirare l’attenzione di alcune big della nostra Serie A. E’ soprattutto grazie al suo apporto che i gialloblu hanno raccolto risultati importanti in questo campionato, come il pareggio in casa della capolista Milan e l’uno a uno all’Alianz Stadium contro i Campioni d’Italia della Juventus.

Tre squadre così diverse tra loro ma uguali in un fondamentale: la voglia di cambiare la loro condizione di “provinciali”. Un’etichetta che a volte sembra irreversibile, ma che può essere strappata via grazie ad una programmazione societaria seria, al lavoro di allenatori competenti e alle prestazioni di giocatori vogliosi di mettersi (o rimettersi) in gioco.

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