Il dualismo Eriksen-Barella non ha senso di esistere

L’ingresso di Barella al posto di Eriksen al ’58 di Genoa-Inter ha cambiato la partita di Marassi, è assodato. Dell’azzurro l’assist per il gol di Lukaku che ha sbloccato la partita e sue anche alcune giocate interessanti nella metà campo genoana.

I più critici, a quel punto, non hanno perso tempo, imputando al danese gran parte della responsabilità del ritmo compassato che la squadra ha avuto nella prima frazione di gioco. Ciò ha comportato la nascita di un insensato dibattito sull’esistenza o meno di un dualismo Eriksen-Barella.

I due sono interpreti molto diversi, lo capirebbe anche un novizio del mondo del calcio. Non si riesce a comprendere, dunque, perché giocatori con caratteristiche che viaggiano su due rette parallele possano entrare in conflitto nel contendersi una maglia da titolare. Eriksen e Barella possono tranquillamente coesistere.

Il nostro augurio è che il fantasista danese possa al più presto dimostrare le proprie qualità ritagliandosi uno spazio importante nella rosa di Conte, mettendo così a tacere le inutili polemiche che continuano ad alimentarsi. D’altro canto, fa sempre più piacere constatare che Nicolò Barella sia ormai divenuto uno dei più forti centrocampisti italiani. L’azzurro è un patrimonio che la società deve tenersi ben stretto.