Vidal-Eriksen: uno protagonista, l’altro comparsa, ma finora non è un bel film.

I due, sulla carta, dovevano essere gli alfieri dello scacchiere di Conte. Invece, giunti alle porte di Dicembre, del cileno si ricordano quasi solo episodi negativi, mentre il danese non è praticamente pervenuto.

Vidal-Eriksen: uno protagonista, l’altro comparsa, ma finora non è un bel film. E chissà se la trama, fino ad ora monotona, ci regalerà un punto di svolta positivo oppure costringerà a cambiare canale.

In tanti se lo stanno chiedendo: perché Vidal sì ed Eriksen no? Cosa ha fatto fino ad ora di così buono il cileno per meritarsi un posto fisso nell’undici iniziale? Viceversa, cosa ha fatto di così cattivo il danese per meritarsi una umiliante passerella nei 5 minuti finali contro il Real?

Dopo quasi un anno e mezzo di gestione Conte, quel che appare ormai evidente, è che il tecnico continui ad essere schiavo delle proprie convinzioni. E nonostante lo stesso Conte abbia più volte pubblicamente affermato che “la strada è quella giusta”, non possiamo non credere che un piccolo scrupolo di coscienza anche lui se lo stia facendo.

Chissà se allora, già da domani contro il Sassuolo, come azzardato da qualche voce di corridoio, il tecnico leccese, anche fresco di una nuova iniezione di fiducia ricevuta dal presidente Zhang in occasione dell’assemblea dei soci di oggi, non possa decidere di rivedere alcune delle sue tesi.

Provarci non costa nulla, altrimenti si rischia anche quest’anno di rivedere il solito film.

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Vidal-Eriksen: uno protagonista, l’altro comparsa, ma finora non è un bel film.