Vidal, da guerriero a scudiero: col Real tanta voglia, ma troppi errori e poca qualità
La prestazione di Arturo Vidal è un po’ l’emblema della sconfitta maturata ieri in quel di Madrid dai nerazzurri di Antonio Conte: tanta grinta e voglia di imporsi, ma che è finita per sfociare in irruenza, con troppi errori in fase di impostazione e poca qualità in generale.
Il cileno è stato richiesto in estate a gran voce dal tecnico per dare il giusto apporto di esperienza e voglia di vincere ad centrocampo già forte, ma per ora poco si è visto soprattutto sul piano del gioco e del controllo. Arturo corre e lotta, ma poi si lascia andare troppo facilmente ad interventi duri in zone rischiose del campo (vedi andata col Borussia M.) e spesso arranca nel finale di partita (sul terzo gol del Real è in netto di ritardo su Rodrygo). Ieri sera a questo si sono aggiunti diversi errori in fase di uscita e un cartellino giallo gratuito nella prima frazione di gioco che ha condizionato il proseguo del match. Sintomo di poca lucidità e di una non perfetta condizione fisica? Allora perché decidere di sostituirlo soltanto al minuto ’80?
La stagione sarà piena di impegni cruciali e l’Inter avrà bisogno di un guerriero che sappia usare bene le armi, non del suo scudiero impacciato.
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