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Tonali: “Volevo solo il Milan”

14 Settembre 2020
Tonali: “Volevo solo il Milan”

Quest’oggi in tarda mattinata, il Milan ha presentato il suo nuovo centrocampista, Sandro Tonali, tanto ambito dalle grandi big italiane.

Dopo l’esordio in amichevole contro il “suo” Brescia, quella di oggi a Milanello è stata dunque un’altra importante giornata per il nuovo numero 8 rossonero. Ecco alcune delle sue risposte ai giornalisti:

LA PASSIONE PER IL MILAN – Parte da Sant’Angelo, i colori sono rossoneri, così come la mia prima squadra, a Sant’Angelo sono tutti milanista dal mio papà che mi ha trasmesso la passione. Così da piccolo sono diventato milanista”

LA POSSIBILITA’ DI ANDARE ALL’INTER –Questo l’ha trattato il mio procuratore, mi ha lasciato fuori dagli affari e ho tenuto la testa libera. Dopo le vacanze sono rimasti a casa, non ho parlato per 10 giorni con il mio procuratore, facendolo lavorare con calma. Appena saputo del Milan, mi ha sentito, ci siamo parlati un paio di giorni dopo. Ho fatto lavorare lui da solo”.

L’INTERESSE DEL MILAN –Ero a casa, non ho fatto assolutamente niente. Ho continuato a fare ciò che stavo facendo. A fine giornata mi sono arrivati tanti messaggi. Il giorno dopo con calma ho chiamato il mio procuratore”.

GATTUSO E LA NUMERO 8 –Era il mio idolo da piccolino. Ho preso la 8 perché era una delle maglie che era libera. E poi era di una persona, di un giocatore, che era il mio idolo. E lo è ancora da allenatore: una persona fantastica. Ho scelto quel numero perché ha vari significati nella mia vita. Il numero perfetto, per quello l’ho scelto”.

MALDINI E IL MILAN – “Effetto bellissimo. Quando abbiamo capito che c’era la possibilità di trasferirsi al Milan ho chiuso le porte a tutti. “C’è il Milan, devo andare al Milan per forza”, mi sono detto. Il mio volere era quello di venire al Milan e così è stato. Quando ho conosciuto i direttori, visti in televisione, visti da fuori sempre, è stata una bella emozione. Lavorarci insieme ora è una cosa fantastica”.

IL TRASFERIMENTO – “Era la maglia che volevo indossare da un po’ di tempo. Con Massimo Cellino ho un buon rapporto: parlavamo poco, ma capisce molto di calcio e capiva molto me. Fin dal primo giorno mi ha detto di fare la mia scelta, che avrebbe fatto solo quello che volevo io. Ha mantenuto la parola. Ho chiesto io al Presidente di fare lo sforzo nei miei confronti. Lo ringrazio moltissimo, mi è venuto incontro. Si è rivelato una persona super”.

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