Giampaolo Pozzo, patron dell’Udinese, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera. Ecco i passaggi che riguardano la situazione De Paul e il capitolo Superlega.
Su De Paul:
“Noi non abbiamo necessità di vendere. Deciderà lui. Ma se volesse restare sono pronto a rivedere il suo contratto”
Sulla Superlega:
“In due ore le squadre coinvolte sono state prese a schiaffi. Storia finita. Noi stiamo ancora a discutere cosa fare. Nel calcio devi conciliare le tue vittorie con le sconfitte degli altri: lo sconfitto ha bisogno del vincitore e viceversa. Da soli non esistiamo. Questo era l’errore della Superlega, che le dodici fondatrici non prevedevano sconfitta: volevano scegliersi da soli l’avversario. Serve una regola? Sì ma non voglio dettarla io, vorrei conservare un po’ di stile. Anche se, detto tra noi, lei mi dà 250 milioni, io faccio una squadra per vincere lo scudetto. E se non lo vinco devo considerarmi un imbecille, nel senso che avrei sbagliato scelte io, non i soldi. Ma nei debiti delle grandi società ci sono anche responsabilità individuali. Manager pagatissimi, storici, lo stesso tecnico, sono stati protagonisti e partecipi di questa situazione. Dovevano essere anche loro a dire fermiamoci. Gli stipendi, l’Iva, le tasse, vanno pagati nel tempo giusto, non dopo, altrimenti si falsa la gara”.
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