In dieci dal 33′, l’Inter perde ancora contro il Real Madrid e resta ultima nel girone. Ora serve un miracolo per la qualificazione.

Inter-Real Madrid, primo tempo: scempio neroazzurro, Vidal espulso e Hazard non sbaglia

“Una finale”, l’ha definita Conte nella conferenza stampa della vigilia. L’Inter che scende in campo contro il Real Madrid infatti, ha un solo risultato a disposizione per tenere vive le speranze qualificazione: la vittoria. Dopo appena 5 minuti però, la squadra di Conte conferma tutti i difetti emersi in questo avvio di stagione. La prima volta che il Real imbastisce un’azione offensiva, Odegaard riesce a imbeccare Nacho in area di rigore, puntualmente steso da Barella. Così Taylor non può che indicare il dischetto. Dagli 11 metri Hazard è freddo e batte Handanovic, così l’Inter si trova per l’ennesima volta a dover rimontare. Lo schiaffo iniziale non sveglia i padroni di casa anzi, galvanizza gli ospiti che al 12′ sfiorano il raddoppio. Il bel tiro da fuori di Lucas Vazquez però, si schianta contro il palo e il risultato rimane sull’ 1-0.

Con venti minuti di ritardo però, entra in campo anche l’Inter. Nel secondo quarto di gara i neroazzurri iniziano a prendere il mano il pallino del gioco, soprattutto perchè il Real lo concede. I blancos infatti, forti del gol di vantaggio, preferiscono rintanarsi nella propria metà campo, per poi ripartire con fiammate improvvise. E gli uomini di Conte iniziano ad aumentare il ritmo di un palleggio, inizialmente troppo lento per essere vero. Arrivando anche alla conclusione, prima con Vidal e poi con Lukaku. Entrambe terminate ampiamente fuori.

Il minuto da evidenziare però è il 33′. Quando l’arbitro non concede il penalty all’Inter dopo un contatto tra Varane e Vidal, molto simile a quello del 5′ tra Barella e Nacho. I neroazzurri insorgono contro Taylor, che non si sposta dalla sua decisione. Il più aggressivo è Arturo Vidal, che nel giro di pochi secondi si vede sventolare in faccia due volte il cartellino giallo, lasciando così i suoi compagni in inferiorità numerica. L’espulsione del cileno è l’ultima vera emozione dei primi quarantacinque minuti. Che si concludono di fatti con un risultato ancora aperto nei numeri, ma meno nella sostanza.

Inter-Real Madrid, secondo tempo: Rodrygo entra e chiude una partita forse mai aperta

Al ritorno dagli spogliatoi, Conte inserisce Perisic e D’Ambrosio per Lautaro e Bastoni, risistemando i suoi con un 4-4-1. Il Real prova un approccio impetuoso per chiudere subito la partita. Ma la ferocia nel pressing madrileno dura pochi secondi, prima che la squadra torni a difendere il gol di vantaggio con le unghie e con i denti. Per qualche minuto i neroazzurri sembrano trovarsi meglio in 10 che in 11, ma quando i Blancos attaccano fanno male. Così proprio come successe all’andata: Rodrygo subentra e segna subito. Al 59′ il brasiliano è bravo a sfruttare un cross morbido di Lucas Vazquez per insaccare il pallone in una porta sguarnita.

L’Inter non è certo una squadra che molla facilmente, ma questa volta i due gol di svantaggio e l’uomo in meno, rendono l’impresa davvero ai limiti dell’impossibile. Al 71′ Perisic sfiora anche il gol del 2-1, ma la grande esperienza del Real gli permette di controllare la partita sia in fase di possesso che di non possesso. E se Hazard e Lucas Vazquez avessero avuto un pizzico di precisione in più, il tabellino avrebbe detto 3-0 già prima del tentativo del croato.

Più si avvicina il 90′ più la partita diventa lenta. Cosa che non può che agevolare la gestione madrilena. Nel finale c’è tempo anche per rivedere i “desaparecidos” Sensi ed Eriksen. Ed è forse proprio l’entrata del danese, al posto di Lukaku, a segnare la resa definitiva interista.

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