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Dov’è finito il vero Hakimi?

23 Novembre 2020
Dov’è finito il vero Hakimi?

Achraf Hakimi è stato uno dei colpi più pirotecnici dell’Inter nell’ultima sessione di mercato. L’ex Real e Dortmund è atterrato a Milano con un bagaglio di tecnica e talento che l’hanno eretto a promessa del calcio mondiale. Dopo tre mesi all’Inter però qualche ombra si è posata sul lucente profilo dell’esterno marocchino. Dov’è finito il vero Hakimi?


Uno degli esterni più promettenti del calcio internazionale. Le giovanili del Real Madrid, salvo poi passare in prima squadra collezionando qualche briciola di presenza. Infine la svolta, approdo a Dortmund nel 2018, per rimanerci fino al Giugno 2020. Due stagioni da 73 presenze con 12 gol e 17 assist, lampi di talento cristallino ed il suo nome sulla bocca di tutti: Achraf Hakimi. Ma l’ultimo periodo nerazzurro ha gettato non poche ombre sull’Inter e sui suoi giocatori, tanto che molti si stanno chiedendo: dov’è finito il vero Hakimi?

Un curriculum ed una presentazione niente male, per quello che è stato il colpo ad effetto della dirigenza nerazzurra in estate. Soffiato a ben toste concorrenze, l’Inter versa una somma importante nelle casse del Real, 40 milioni di euro ed oltre, mentre il ragazzo ventiduenne ne incassa 6 più bonus l’anno.

Un investimento vero e proprio, non un regalo a poco prezzo, non un affare irrisorio sul bilancio. Se tanto ci dà tanto, una spesa del genere ammette un’aspettativa alta.


La stagione nerazzurra è in corso ormai da quasi tre mesi. Non poche sono state e saranno le critiche al progetto Inter targato Conte Bis, che fatica a decollare. Risultati e prestazioni altalenanti, troppo volubili hanno gettato quasi tutti nella giungla degli appunti, rimproveri e critiche. Non fa eccezione nemmeno Hakimi.

Achraf, in un primo momento è stato esentato dal banco degli imputati. Arrivato da poco ed ancora in fase di ambientazione, non era lucido ed oggettivo, criticare Hakimi. Ora però, dopo otto giornate di campionato e tre di Champions qualche considerazione sul laterale marocchino la si può fare.


Dov'è finito vero Hakimi?
Dov’è finito vero Hakimi?

Fin qui solo in poche occasioni Hakimi ha fatto vedere all’Italia la sua bella copia tedesca in forza al Borussia. Fiorentina e Benevento ad inizio campionato e qualche sprazzo qua e la, senza però rimanere scolpito negli occhi e nelle mente dei tifosi. Forse, malauguratamente, rimangono più impressi gli errori che Hakimi ha già collezionato dopo tre mesi di Inter. Il colpo di testa nel derby sparato alto o il passaggio a Benzema sono i più roboanti.

Senza però cadere nel semplicismo, gli errori sono naturali per tutti i giocatori e fanno parte del gioco, ciò che più di Hakimi ha deluso è la poca, pochissima incisività. Se dalla parte opposta del campo, Conte preferisce il più delle volte un giocatore contenitivo come Young, sulla sua fascia destra Achraf deve e può correre, inserirsi, puntare, creare superiorità, crossare, calciare, insomma tutto quello che un’esterno puro d’attacco farebbe. Ipotesi giustificante è il gioco dell’Inter, di Conte e della Serie A. Ritmo più blando, spazi meno aperti, convergenza al centro della maggior parte delle manovre. Le vecchie sgroppate in Bundesliga, dove il gioco è ben più corsaro, sono un lontano ricordo.


Le prime ombre su Achraf Hakimi si stanno materializzando. Dove sia finito il talento esuberante della fascia destra è una domanda sempre più incalzante e presente. I gol, gli assist e le prestazioni da ‘giù il cappello’ arriveranno. La stagione è ancora lunghissima e l’Inter stessa come Hakimi hanno margini di miglioramento enormi.

E’ un dato di fatto però, che l’ex Dortmund fin ora non abbia inciso quanto basti per ritenersi soddisfatti. Considerazioni ed ipotesi, niente di più. Le parole, come si suol dire, le porta via il vento, ciò che Hakimi riuscirà a fare con l’Inter invece no. Il tempo sarà l’ultimo giudice, Achraf ne ha a disposizione tanto, per dimostrare il suo talento e valore indiscutibile.

L’Inter deve ritrovare il suo Hakimi, Achraf deve ritrovare se stesso, perché dove sia finito ora non lo sa nessuno.

 

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