L’Inter e lo spettro delle ultime tre giornate. Un tabù da sfatare

Prosegue lanciatissima la lotta scudetto nella Serie A targata 2021/22, la direzione è una sola. Il segnale d’obbligo indica: Milano. Ora bisogna capire in quale parte della Madonnina va a collocarsi. Al momento predilige l’area rossonera, ma quella nerazzurra non molla la presa, pronta ad approfittare di un passo falso del Diavolo. I due tecnici di entrambe le compagini – che si conoscono dai tempi della Lazio (Pioli allenava la prima squadra e Inzaghi la Primavera, subentrando il secondo al primo nello scorcio finale della stagione 2015/16) – si daranno battaglia nelle prossime tre gare. La 36°giornata potrà già emanare un eventuale verdetto. La classifica recita per ora: Milan 77 e Inter 75.

L’Inter e l’allergia contro le ultime tre giornate

Considerando le ultime trenta stagioni di Serie A, l’Inter solo in due circostanze ha fatto bottino pieno nelle ultime tre giornate di campionato; clamoroso quasi per un club che si avvicina alla seconda stella. Alludiamo alla stagione 2009/10 con Mourinho in panchina e alla stagione 2019/20, con Conte al timone. Il punto più basso: nella stagione 1993/94 con Bagnoli prima e Marini poi in panchina e nella stagione 2012/13 quando Moratti confermò Stramaccioni. In entrambe le occasioni, appena un punto. Con Mancini nell’annata 2005/06 due punti in tre partite. Un trend da invertire quanto prima. E come nella stagione 2005/06 citata poc’anzi, anche stavolta l’Inter si ritroverà Empoli e Cagliari sulla sua strada; in mezzo avrà il match in casa con la Sampdoria. I nove punti sono fondamentali per sperare ancora.