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Hakimi, dopo la Serie A è ora di consacrarsi in Champions League

7 Dicembre 2020
Hakimi, dopo la Serie A è ora di consacrarsi in Champions League

Nella vita di ogni persona esiste Il Momento, quell’attimo in cui, anche senza accorgersene, si decide cosa ne sarà del proprio futuro. Solo molti anni dopo si capisce quanto profondamente quel momenti ci abbia condizionati. Nella carriera di un giocatore avviene una cosa simile, ossia un momento, o un periodo, nel quale si definisce se quel giocatore sarà uno dei tanti (anche se chi gioca in Serie A, anche il più scarso , non può essere definito normale) oppure se diventerà un Campione. Hakimi, sta attraversando proprio questo momento della sua carriera, e le prestazioni in Champions League saranno cruciali.

Hakimi in versione “Iradiddio” per parafrasare il grande Diego Abatantuono in una commedia di troppi anni fa, quello visto contro il Bologna. Movimenti perfetti e velocità supersonica gli hanno permesso di sgretolare le fragili resistenze emiliane, oltre ad una prestazione difensiva di tutto rispetto.

Finalmente l’Inter si è rimessa in marcia in campionato. Ottimo aver vinto una sfida in modo così netto e facendo riposare alcuni titolari (Barella, Lautaro), ma i problemi veri iniziano ora. Mercoledì a San Siro arriva lo Shakhtar Donetsk, e sarà tutta un’altra musica. Perchè se i nerazzurri perdono sono fuori da tutto. Se pareggiano sono fuori da tutto. Se vincono possono sperare di passare il turno (o di finire in Europa League), dipendentemente dal risultato dell’altra partita, quella che vedrà coinvolte Real Madrid e Borussia.

Con ogni probabilità Hakimi verrà schierato titolare da Antonio Conte per questa partita, ed ecco che è arrivato il momento. Il momento di compiere una scelta: diventare davvero un grande giocatore o accontentarsi e godere di ciò che si è raggiunto?

Perchè il livello del marocchino non è ancora sufficiente per definirlo un Grande Giocatore o un Campione. Troppo discontinuo nelle prestazioni, troppo leggero in fase difensiva per essere accostato ai grandi terzini del passato. I tifosi nerazzurri sono esigenti quando si tratta di esterni, avendo assistito in prima persona, solo pochi anni fa, alle cavalcate di uno dei terzini destri più devastanti degli ultimi 30 anni.

Attenzione, non ci stiamo lanciando in alcun tipo di accusa o di valutazione definitiva del giocatore. Il ragazzo è ancora giovanissimo (classe 1998) ma ha già collezionato una grandissima esperienza internazionale. Quello che ancora gli manca è l’ultimo step. La definitiva consacrazione da buon giocatore a grandissimo interprete del ruolo, che può avvenire solo in partite come questa. In partite da dentro o fuori diciamo, nelle quali dare tutto e superare i propri limiti assieme ai compagni. Soprattutto per una squadra “umorale” come l’Inter, questo aspetto sarà fondamentale.

Hakimi sarà quasi sicuramente della partita contro lo Shakhtar Donetsk in Champions League, e questa potrebbe essere la Sua partita. Nel caso ne uscisse una prestazione importante, anche in caso di sconfitta, l’Inter potrebbe averci guadagnato un giocatore devastante.

E voi, come la pensate? Hakimi può ancora migliorare o ha già raggiunto il suo massimo potenziale?

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