Caso Genoa – Il Messaggero: possibile stop al campionato

È di ieri la notizia choc della positività di 14 tesserati del Genoa (11 giocatori e 3 membri dello staff) al tampone per il Covid-19. La positività di massa ha generato panico ed un’ondata di preoccupazione sul proseguimento del campionato. Secondo il Messaggero, il Governo starebbe valutando la possibilità di uno stop delle partite di 14 giorni, in attesa della fine della quarantena per i contagiati.

Oltre alla squadra ligure c’è preoccupazione anche per Napoli, ultimo avversario in campionato del Genoa. Anche la squadra partenopea infatti si sta sottoponendo in queste ore ad una giro generale di tamponi, e vi aggiorneremo sugli eventuali risultati.

Come riporta Il Messaggero, Matteo Bassetti, ordinario di malattie infettive all’Università degli Studi di Genova e direttore della clinica malattie infettive dell’Ospedale Policlinico San Martino di Genova, su Facebook non usa giri di parole: “Mentre lo studio di Vò Euganeo sembrava una facile vittoria di Pirro, quello che sta accadendo al Genoa potrebbe rappresentare la “Waterloo dei Tamponi”. Dopo poche ore dall’esito dei test negativi al Covid per l’intera squadra, si è assistito a numerose positività con probabili conseguenze importanti sul futuro dell’intero campionato di serie A”. 

Bassetti usa la frase “la Waterloo dei Tamponi”.Il riferimento storico è alla sconfitta di Napoleone che diede il via alla sua decadenza e alla fine del suo Impero. Una previsione piuttosto infausta per il futuro della nostra Serie A.

La sua analisi però non si ferma qui. Le quattordici positività riscontrate nel club rossoblu dopo la partità contro il Napoli, dieci delle quali dovrebbero essere calciatori, ha messo in evidenza le criticità del sistema: “I tamponi possono dare, da una parte una falsa patente di negatività e di liberi tutti e, dall’altra, produrre un esercito di positivi asintomatici. Rischiamo di far circolare soggetti negativi al tampone, ma in fase di incubazione che trasmettono il virus e chiudere in casa altri con tampone positivo o debolmente positivo che non trasmettono a nessuno”. Quindi un consiglio: “Occorre rimettere al centro la clinica fatta di segni e sintomi. Unita alla virologia, rimane lo strumento migliore per la gestione di questa pandemia. D’altronde abbiamo sempre fatto così nella gestione delle malattie infettive”.

Per contrastare la diffusione del Covid-19 tra le squadre di calcio, portando ad una sospensione definitiva e a tempo indeterminato del campionato, si stanno valutando alcune opzioni. Sempre secondo IL Messaggero , le opzioni che si stanno vagliando sono 2. Blocco del campionato di calcio per 14 giorni (agevolato dalla pausa prevista dal 5 al 13 ottobre che farebbe saltare soltanto un turno) oppure stop degli incontri dove sono impegnate le squadre che hanno un numero elevato di positivi, quindi Genoa-Torino di sabato prossimo.

Il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora sta seguendo la situazione e valuterà eventuali interventi del governo se il numero dei contagiati dovesse estendersi ad altri club. Dal ministero dello Sport hanno già chiarito che “le regole sono contenute nello stesso protocollo che la Lega ha proposto e poi approvato con le modifiche suggerite dal Comitato tecnico scientifico”. Dunque saranno i vertici a dover prendere la decisione in prima battuta tenendo conto delle raccomandazioni arrivate all’inizio della stagione affinché si eviti la diffusione del contagio.

Secondo voi cosa succederà? Giusto interrompere subito per precauzione o paura ingiustificata?