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Beppe Marotta : calcio italiano a rischio default

14 Novembre 2020
Beppe Marotta : calcio italiano a rischio default

In occasione del Festival del Giornalismo di VareseNews, l’Amministratore Delegato dell’Inter Beppe Marotta fa il punto sul momento critico del sistema calcio: “La situazione per il calcio italiano era ed è devastante”.

Tira una brutta aria per il calcio italiano e non solo. La pandemia mondiale dovuta al virus Covid-19 sta mettendo in ginocchio tantissime aziende, quella del pallone tra le altre. Pochi introiti e costo del lavoro identico a prima le questioni principali.

Lo sa bene Beppe Marotta, sempre lucido e oggettivo quando si parla di questioni legate alla gestione del club e alle questioni finanziarie.

L’Amministratore Delegato dell’Inter intervenuto nel corso del Glocal 2020, il Festival del Giornalismo organizzato da VareseNews, spiega quale sarà, secondo lui, lo scenario che si prospetta nei mesi a venire. Queste le sue parole: “La situazione era, e lo è ancora di più oggi, devastante: siamo davanti a un default. Si calcola che la Serie A produca 4 miiliardi di euro e in un anno normale il deficit era di circa 700 milioni. Nel 2020 andiamo verso il 50 per cento”

Solo questi sono i problemi? Assolutamente no: “Uno dei problemi più grossi è che il costo del lavoro è sproporzionato rispetto al fatturato. Oltre a questo, con gli stadi chiusi mancano gli introiti del botteghino, voce che per l’Inter incideva per circa 50 milioni. Inoltre, mancano tutte le entrate commerciali derivanti da quello che si chiama “match day”, tra merchandising e altre varie entrate. Gli sponsor hanno iniziato a ridurre gli investimenti pubblicitari portando una contrazione e un contenzioso con le aziende per circa il 20 per cento del fatturato. In ultimo le entrate del broadcasting: c’è un contenzioso ancora aperto tra Sky Sport e la Lega Calcio per quanto prevede l’ultimo campionato”.

Marotta ha inoltre escluso una riduzione forzata degli stipendi dei giocatori e dello staff: “Come Inter non abbiamo chiesto la riduzione degli stipendi ai nostri giocatori. Questo perché la nostra stagione è finita al 20 di agosto e hanno fatto degli straordinari. Siamo davanti a una situazione drammatica dal punto di vista economico e soprattutto finanziario. Non possiamo chiedere soldi allo Stato, è impensabile, anche se il mondo del calcio paga circa 1 miliardo di euro come gettito fiscale. Vorremmo essere considerati in questo senso, come uno dei maggiori contribuenti, tra giocatori e tutte le figure assimilate. Tutto questo porta a chiedere al Governo di essere maggiormente considerati”.

Per finire, l’AD da la sua opinioni sulla questione nazionali, capitolo molti spinoso soprattutto negli ultimi giorni: “Non sono contrario alle Nazionali, ma servirebbe un uso diverso. Il problema è valutare questa situazione in una stagione anomala e in un calendario molto compresso. Quando si parla di Mondiali e Europei non si può dire nulla, ma quando vengono fatti tornei che non hanno rilevanza anche dal punto di vista dello spettacolo allora bisogna cercare di limitare le convocazioni”.

Una delle considerazioni più interessati che sono emerse è quella legata all’ultimo punto, cioè le nazionali. A molti tifosi e giocatori queste partite senza nulla in palio non piacciono, soprattutto in una calendario cosi fitto di impegni. Una soluzione, come dice Marotta, potrebbe essere quella di una selezione differenze per quanto riguarda le convocazioni in questi periodi. Si potrebbe pensare ad un “Modello Germania” (questa ce la siamo inventata noi). In pratica si tratterebbe di replicare lo stile delle convocazioni che utilizza Joachim Low: per le partite meno importanti, spazio ad una squadra di soli giovani, magari quelli che hanno avuto meno spazio nei club ma che meritano una possibilità in nazionale.

In questo senso, gli azzurri contro l’Estonia hanno mostrato una buona lungimiranza. Un esempio è stato, senza dubbio, la presenza di un super giovane come Pellegri, poco utilizzato al Monaco ma sicuramente molto forte in prospettiva, risparmiando a Belotti una partita in più (avendo già un ginocchio malconcio).

I temi emersi da questa intervista di Beppe Marotta sono tantissimi e ci rimettiamo a voi per il giudizio finale.

Cosa ne pensate?

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