Pronto, Inter? C’è nessuno? Ora basta squilli a vuoto

Troppi intoppi per i nerazzurri in questo inizio, adesso Conte e la squadra devono rispondere sul campo. Domenica alle 15:00 partita dura contro l’Atalanta dell’eterno rancoroso Gasperini.

Domenica, all’ora del caffè, l’Inter sarà di scena in quel di Bergamo contro l’Atalanta, dove si concluderà questo primo mini ciclo di 10 partite, fatto di poche gioie e qualche delusione, che sta ridimensionando in un certo senso le aspettative di chi si augurava (a ragione) una vorace scorpacciata di punti nella prima parte del campionato.

Non sarebbe forse questo il momento più adatto per affrontar un avversario forte come l’Atalanta dell’avvelenato Gasperini, di cui abbiamo imparato bene a conoscere non solo le uscite a vuoto in conferenza stampa, ma anche la meticolosità con la quale prepara le sfide (per lui come finali) contro la Beneamata.

D’altro canto, verrebbe da dire: quale occasione migliore per riprendersi da questo inizio in sordina? Vincere a Bergamo prima di un’altra noiosa e scellerata (in questo periodo) sosta per le nazionali riporterebbe la giusta fiducia in un ambiente che comincia a risentire dei troppi risultati mancati. La frase ricorrente che si sente in queste settimane è: “L’Inter crea, soffre troppo dietro e non concretizza” = L’Inter non vince le partite.

Chiariamo una cosa: non è detto che una squadra che punta al vertice non possa avere problemi tattici o dei momenti di down durante l’arco di una intera stagione, soprattutto se consideriamo le mille anomalie che stanno accompagnando quella in corso, e che gli uomini di Conte hanno disputato gare ufficiali in estate fino al 21 Agosto). In un certo senso è meglio aver problemi all’inizio e non quando la stagione entra nel vivo.

Ma queste difficoltà, per chi vuole ambire alle primissime posizioni, non possono e non devono dilungarsi troppo. Già alla vigilia della gara contro il Real avevamo avvertito di come servisse una sterzata urgente sia sul piano del gioco che dei risultati. Oggi ci troviamo a ribadirlo. Confidiamo di non doverlo ulteriormente ricordare alla ripresa del campionato.

Inter, ora rispondi.