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Season preview: Il secondo anno di Conte

24 Settembre 2020
Season preview: Il secondo anno di Conte

La parola d’ordine per il Conte bis è flessibilità. Antonio Conte dovrà riuscire ad adattarsi ad una rosa ampliata e a un calendario più fitto.

In quest’ottica la prima necessità è la possibilità di usare almeno due sistemi di gioco e uno deve prevedere il trequartista. Le indicazione delle amichevoli vanno in questa direzione e pare chiaro che il mister stia lavorando alla sostenibilità di un sistema con un numero dieci e due punte. Le alternative in questo sistema sono molteplici. Infatti Conte può contare su un trequartista più classico come Eriksen, sull’imprevedibilità di Sensi come regista avanzato e su Vidal da utilizzare come incursore e guida della fase di pressing. Anche Nainggolan, dovesse rimanere, potrebbe agire dietro le punte.

Davanti alla difesa si sta cercando un uomo di quantità proprio per reggere gli equilibri in caso di utilizzo del trequartista. Sembra chiaro che nelle idee di Conte non sia previsto il dieci assieme a Brozovic: non è sostenibile il doppio playmaker.

In fase di impostazione è arrivato Kolarov a garantire un’alternativa di qualità e Hakimi sulla destra con la sua corsa e tecnica permetterà di arieggiare la manovra nerazzurra.

Un secondo punto tattico in cui può e deve migliorare è la gestione dei cambi. Con 5 sostituzioni a disposizione è vitale far ruotare i giocatori anche per preservare i titolarissimi per un finale di stagione che si spera sarà ricco di scontri decisivi. Durante la fase di campionato post lockdown era prassi vedere Conte utilizzare i cambi in maniera tardiva spesso senza sfruttarli tutti. Questo non deve più accadere anche perché ora le alternative dalla panchina ci sono.

Come ultimo punto l’allenatore salentino deve lavorare meglio nei big match. L’anno scorso sono arrivate due sconfitte con la Juventus e la sconfitta con la Lazio al ritorno in campionato. L’eliminazione con il Napoli in semifinale di Coppa Italia. La finale di Europa League persa. Invece in Champions l’Inter aveva steccato l’esordio in casa contro lo Slavia Praga ( l’Inter partendo in fascia non può perdere punti con l’avversario più debole), perso due volte con il Barcellona e perso la sfida cruciale a Dortmund.

Poche sconfitte ma pesantissime. Nelle sfide che contano servirà un salto di qualità.

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