#Roadtoderby, quando “avremmo vinto anche con 7”

Siamo ufficialmente entrati nella settimana del derby. Nonostante tutti i problemi legati all’emergenza Covid-19, da oggi tutti gli interisti hanno iniziato a sentire la tensione tipica che precede ogni stracittadina. Per provare a esorcizzarla, nella 4a puntata del #Roadtoderby andremo a raccontare uno dei confronti più elettrizzanti vinti dall’Inter.

24 gennaio 2010. 21a giornata di Serie A. Il derby in programma ha una valenza fondamentale per i destini della classifica. L’Inter di Mourinho guarda tutti dall’alto, ma il Milan di Leonardo è in agguato avendo solo 3 punti in meno dei cugini. I nerazzurri sono finiti nel mirino della critica per alcune prestazioni insufficienti, come il 4-3 in extremis contro il fanalino di coda Siena e il pareggio (come all’andata) contro il sorprendente Bari di Giampiero Ventura. Il Milan, al contrario, viaggia sulle ali dell’entusiasmo con un Ronaldinho che solo 7 giorni prima ha rifilato una tripletta al Siena. In molti si aspettano l’aggancio, alla luce dello stato di forma delle due compagini. Mourinho, che non può contare su Eto’o impegnato in Coppa d’Africa, schiera Snejder alle spalle della coppia Milito-Pandev. Leonardo risponde con il suo 4-3-3 puntando sull’estro di Beckham e Ronaldinho.

La gara inizia con la forte spinta dei nerazzurri che si rendono subito pericolosi con un gran tiro di Snejder. Poi al 10′ la partita si sblocca grazie al diagonale mancino del “Principe” Milito, abile a sfruttare un’incertezza di Abate sul lancio di Pandev. Quando gli uomini di Mourinho sembrano in controllo, il rosso a Snejder per proteste sembra rimettere tutto in discussione. A questo punto il Milan cerca di alzare il baricentro sfruttando l’uomo in più, ma almeno nel primo tempo l’Inter regge senza patemi. Il secondo tempo inizia così come era finito il primo con i rossoneri tutti in avanti alla ricerca del pareggio e l’Inter che agisce di rimessa. Proprio in uno dei contropiedi Pandev coglie il palo da posizione ravvicinata dopo un suggerimento di Milito. Il Milan prova a rendersi pericoloso con Borriello e Ronaldinho ma le conclusioni non c’entrano lo specchio della porta difesa da Julio Cesar. Arriviamo così al 66′, quando l’Inter si guadagna una punizione dal limite destro dell’area. Mourinho, che si appresta a sosituire Pandev, sceglie di far rimanere il macedone in campo per battere la punizione, visto che la posizione era favorevole al mancino del numero 27. Mai scelta fu più azzeccata, visto che il tiro dell’ex Lazio si va a spegnere alla sinistra di Dida che può solo guardare. Il Meazza è un tripudio nerazzurro, con il condottiero Mourinho che incita la folla. Manca solo un tassello per rendere la serata memorabile, tassello che puntualmente arriverà al 92′. L’Inter si ritrova addirittura in 9 dopo l’espulsione di Lucio per doppio giallo, il secondo per un mani in area. Il Milan quindi ha l’occasione quantomeno per dimezzare lo svantaggio. Sul dischetto va lo specialista Ronaldinho ma Julio Cesar intuisce e neutralizza la conclusione del suo connazionale. I tifosi nerazzurri sono in visibilio, la partita si trasforma in un trionfo vero e proprio.

Questa sarà un’ importante iniezione di fiducia sulla strada che porterà al Triplete. Milano è nerazzurra per la seconda volta su due in stagione. A fine gara Mourinho, per niente contento della direzione arbitrale, affermerà “Questa gara l’avremmo vinta anche se fossimo rimasti in 7. Per farci perdere dovevano espellerci 5 giocatori”. Mai banale lo SpecialOne.