Inter, a Monchengladbach prima gioia da Var: Shakhtar e Real rivendicati

Contro il Borussia M’Gladbach, il Var ha finalmente sorriso all’Inter. Infatti in questo avvio di stagione, il rapporto tra i neroazzurri e la tecnologia, è stato un po’ controverso. Soprattutto durante le notti europee. Il terzo gol di Pleà però, annullato giustamente, ha parzialmente riequilibrato il peso della bilancia.

Se il pareggio del Gladbach infatti, è stato vanificato da un buon intervento della sala Var. Nelle partite precedenti i cosiddetti “varisti”, hanno sorvolato troppo facilmente su episodi quanto meno dubbi. E potenzialmente fondamentali nello sviluppo dei match. Le imprecisioni arbitrali non sono certamente una scusa, per la precaria campagna europea interista. E non giustificano il fatto di essere arrivati ancora una volta, a doversi giocare tutto negli ultimi 90 minuti. Senza nemmeno avere il pieno controllo del proprio destino.

Però non bisogna nemmeno dimenticare, che nella sfortunata trasferta ucraina, condita anche da due legni, al 76′ Bondar affossa Lukaku in area di rigore. Non certo un peso piuma. Stesso tipo di episodio visto tra Gagliardini e Lucas Vazquez in Inter-Real Madrid. Con il piccolo spagnolo, reo di aver chiaramente abbracciato il numero 5 durante gli sviluppi di un corner, con il risultato ancora sul 1-0. E non dimentichiamoci nemmeno, da cosa nasce la reazione (esagerate e insensata) che porta l’espulsione di Vidal. Un potenziale rigore, identico a quello assegnato ai Blancos pochi minuti prima, su cui direttore di gara e Var hanno tranquillamente sorvolato.

Tutti episodi che non devono, e non possono essere presi come alibi. Ma che di certo potrebbero dare molto di cui recriminare, ad Antonio Conte e i suoi ragazzi. In Germania però, la tecnologia ha guardato anche dalla parte dell’Inter. E la revisione sul terzo gol di Pleà (giusta, ma non per questo facile da prendere), ha tenuto vive le speranze di qualificazione per almeno un’altra settimana.