Luci e ombre. Alexis Sanchez, di nuovo titolare dopo la partita con l’Atalanta, aveva molto da dimostrare oggi pomeriggio. Dopo un inizio di stagione pallido il cileno era chiamato a riscattarsi, a mostrare la sua enorme qualità. Fino al 45′ aveva provato a mettersi in mostra, a farsi vedere nei pochi spazi che gli venivano concessi dagli avversari. Qualche guizzo e qualche palla persa, niente di che. Nei minuti di recupero del primo tempo, però, la giocata che ha segnato la partita. Il cileno cerca di aiutare i compagni arretrando fin quasi all’area di rigore e con leggerezza, con un passaggio orizzontale sciagurato, regala al Torino l’occasione che porta al vantaggio granata.
Un primo tempo da 5,5/6 con un passaggio si era trasformato in un incubo da 4 in pagella.
Alexis Sanchez, però, non si è spento. Giocatori come lui, a volte, han bisogno di motivazioni per dare il meglio: non è accettabile per un giocatore del suo calibro essere la causa di una sconfitta. Nel secondo tempo si è visto un altro Sanchez, con una carica che ancora i tifosi non avevano apprezzato in questa stagione. Nel giro di 3 minuti, fra 64′ e 67′, prima segna e poi fa assist a Lukaku riportando l’Inter in parità. Quando i campiono reagiscono fanno in modo che si noti. I compagni poi hanno fatto il resto portando a casa una vittoria fondamentale.
Sanchez potrebbe finalmente essersi svegliato, tutto merito, o tutta colpa, di un errore madornale che potrebbe portare a una resurrezione. Sanchez ha molto da dare e non vede l’ora di mostrarlo.
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