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Inter, dov’è finita la miglior difesa del campionato?

18 Ottobre 2020
Inter, dov’è finita la miglior difesa del campionato?

Il derby perso ieri sera dall’Inter ha confermato il grande problema dei nerazzurri in questa stagione: la fragilità della difesa. I due goal presi derivano da un errore individuale (il primo) e da un errore collettivo (il secondo). Con i 2 goal di ieri sera l’Inter arriva ad incassare 8 goal nelle prime 4 giornate, con la poco invidiabile media di 2 goal a partita.

E’ evidente che ci sia più di un problema nella retroguardia a 3 tanto cara ad Antonio Conte, problemi accentuati nel derby dalla contemporanea assenza di Skriniar e Bastoni. La sensazione è che questa squadra non possa giocare con due terzini adattati a difensori contemporaneamente. La difesa a 3 prevede movimenti coordinati e sincroni e non ci si può permettere di avere due adattati su tre. L’esempio lampante è quello di Kolarov, abituato a giocare da sempre come terzino di sinistra in una linea a 4, autore di molti errori gravi in questo primo scorcio di stagione. Ieri pomeriggio l’osservato speciale era principalmente Zlatan Ibrahimovic. Avergli concesso così tanta libertà soprattutto in occasione del secondo goal non è un qualcosa di accettabile se si vuole concorrere per vincere lo scudetto. La partenza di Godin in estate ha lasciato un vuoto che difficilmente sarà colmabile con i soli innesti dell’adattato Kolarov e del jolly Darmian.

La speranza è quella di arrivare a gennaio con il terzetto titolare (Skriniar, De Vrij, Bastoni) sempre disponibile, mettendo solo uno dei sostituti a rotazione nelle partite meno probanti. E poi bisognerà giocoforza intervenire sul mercato di gennaio per reperire un centrale bravo nel giocare a 3.

L’altra questione tattica collegata con la difesa che va assolutamente risolta è quella degli esterni. A nostro avviso è veramente difficile giocare con due ali come Hakimi e Perisic. Soprattutto in partite come quella di ieri dove mancano 2/3 della difesa titolare. La sensazione è che a sinistra Ashley Young garantisca più equilibrio, potendo permettere al marocchino classe ’98 di spingersi in fase offensiva con più serenità. Quello che è sicuro è il fatto di non poter perdere eccessivo tempo nel ricercare un equilibrio di squadra. Mercoledì inizia la Champions ed il campionato entra nel vivo. Da ora in poi è vietato sbagliare, c’è una stagione da vivere da protagonisti.

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