Il momento no dell’Inter è sotto gli occhi di tutti ormai. Dopo le prime due vittorie in stagione, nelle prime due uscite contro Fiorentina e Benevento, sono arrivati una vittoria, 4 pareggi e 2 sconfitte nelle ultime 7 partite tra campionato e Champions League. Un andamento non consono a quelli che erano gli obiettivi di inizio stagione, bisognerà invertire la tendenza se si vuole raddrizzare una partenza insufficiente.
Ciò che balza all’occhio dell’inizio di stagione nerazzurro è la fragilità della difesa. Una difesa che da diverse partite deve fare a meno di Milan Skriniar, alle prese con la positività al Covid per quasi un mese. Lo slovacco è finalmente guarito e già da domenica contro l’Atalanta potrà tornare in campo, a più di un mese dall’ultima presenza allo Stadio Olimpico contro la Lazio. La presenza del numero 37 in questo momento diventa fondamentale per provare a risolvere i problemi difensivi, che hanno compromesso molte delle ultime partite. E’ anche vero che la difesa a 3 non sia proprio l’habitat naturale del classe ’95, non a caso l’anno scorso Skriniar ha vissuto una stagione con più ombre che luci.
Giocare da “braccetto” nella retroguardia a 3 è ben diverso dal fare il centrale a 4. In più il piano tattico molto offensivo di questa stagione, costringe i terzi di difesa a difendere con molto campo alle spalle e per farlo bisogna essere dotati di una discreta velocità. La sensazione è che l’Inter dovrà andare alla ricerca di un difensore veloce e abituato a giocare a 3 se vorrà continuare a giocare in questo modo. Intanto però bisogna fare di necessità virtù e sperare che Skriniar torni la versione “The wall” delle prime due stagioni per blindare la retroguardia insieme al suo “gemello” De Vrij e a Bastoni.
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