Fiorentina – Inter, ANALISI TATTICA: Conte pesca i Jolly dalla panchina

Fiorentina – Inter, ANALISI TATTICA: Conte pesca i Jolly dalla panchina.

FORMAZIONE INTER – Ecco l’undici di partenza scelto da Conte per affrontare la Fiorentina in Coppa Italia: Handanovic; Skriniar, Ranocchia, Kolarov; Young, Vidal, Eriksen, Gagliardini, Perisic; Sanchez, Lautaro Martinez.

MODULO – Il 3-5-2 di Conte versione Coppa Italia prevede delle novità importanti. Eriksen è posizionato come vertice basso di centrocampo, affiancato da compagni che dovrebbero correre anche per facilitargli lo smistamento di palloni. Kolarov in difesa e Sanchez in attacco fungono da riferimenti per garantire una sviluppo a tutto campo della manovra.

TEMPI REGOLAMENTARI – La novità Eriksen in regia ci mette un po’ per carburare, ma quando l’Inter in pochi tocchi va in verticale arriva facilmente in porta. Sanchez riesce abbastanza bene nel suo compito di fare da collante tra centrocampo e attacco, ma non sempre viene capito dai compagni, soprattutto quando la velocità di pensiero non va di pari passo con quella del corpo. I lanci lunghi dominano la scena ed i ritmi non sono spumeggianti. Il primo tempo termina sullo 0-1: basta il rigore di Vidal.

La ripresa si apre senza modifiche né a livello tattico, né di uomini, e va tutto bene, finché Prandelli non cambia gli interpreti offensivi. Al ’57 la Fiorentina trova la via del pareggio con un gol in mischia di Kouamè, e da lì in poi la partita cambia.  Al 61′ primo cambio per l’Inter: fuori Skriniar, dentro de Vrij. L’olandese si posiziona sul centro-destra, ruolo atipico in cui lo “costringe” nuovamente Ranocchia centrale.

Al 69′ doppio cambio per l’Inter: fuori Young e Lautaro Martinez, dentro Hakimi e Lukaku. Staffette tra titolari, ma cambiando del tutto la tipologia degli interpreti ed il modo di sfruttare la profondità. Finalmente, dopo una partita anonima sulle fasce, l’Inter può attaccare in maniera pericolosa sulla destra.

All’81’ quarto cambio per l’Inter: fuori Gagliardini, dentro Barella. Meno fisicità e più dinamismo nella zona di campo più “pericolosa”, quella tra Eriksen e Hakimi. La freschezza sul lato destro modifica completamente la manovra nerazzurra, che non ha più motivi per allargarsi a sinistra. Il secondo tempo termina 1-1, si va ai supplementari.

SUPPLEMENTARI – L’ultima mezz’ora di gioco garantisce un ultimissimo cambio per Conte, che lo mette a punto al 94′: fuori Vidal, dentro Brozovic. Il croato si posiziona in cabina di regia facendo scalare Eriksen nel ruolo di mezzala sinistra. Il danese continua a cercare di fornire giocate con ordine e pulizia, e oltretutto sembra essere più a suo agio nella nuova posizione. All’occorrenza ruota, insieme agli altri due mediani, in tutti i ruoli.

L’Inter continua ad attaccare, prediligendo la corsia destra, quella dove agisce Hakimi, ma anche quando riesce ad andare sul fondo sulla sinistra a mancare è solo ed esclusivamente la precisione sotto porta. Il primo tempo supplementare termina 1-1: il miglioramento della manovra non basta, gli errori sotto porta aumentano. Dopo aver dominato la parte finale, la partita viene sbloccata solo al 119′, quando Lukaku segna di testa su cross di Barella dalla destra. Il secondo tempo supplementare termina 1-2: l’assedio finale va in porto solo all’ultima occasione, firmata dal solito Lukaku.

Fiorentina – Inter, ANALISI TATTICA: Conte pesca i Jolly dalla panchina.

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