Vice Hakimi, così era stato etichettato Matteo Darmian al momento del suo arrivo a Milano. Eppure in questo avvio di stagione, il rendimento complessivo, è nettamente sbilanciato a favore dell’ex Parma. Che ora insidia il posto del marocchino.
Dopo le prime uscite esplosive infatti, le prestazioni di Hakimi sono andate in calando. Fino ad arrivare allo sciagurato retropassaggio con il Real all’Alfredo Di Stefano, e alla prova incolore contro il Torino. Così a Reggio Emilia Conte, forse anche per motivi di turn over, ha relegato l’ex Dortmund in panchina, a favore di Matteo Darmian. Che come in ogni apparizione stagionale, si è poi rivelato uno dei migliori in campo.
Sulla carta le qualità di Hakimi non sono in discussione, e soprattutto sono nettamente superiori rispetto a quelle del terzino milanese. Però con Darmian in campo, Conte riesce a trovare un’equilibrio che manca, quando invece è presente il marocchino.
Darmian, da vice Hakimi a titolare?
L’acquisto principe del mercato neroazzurro non verrà certo accantonato per qualche prestazione sottotono. Conte ha pienamente fiducia nelle sue qualità. Però l’ex Real, deve tornare a macinare gioco e chilometri come faceva nelle prime uscite. Perchè un Darmian in grado di offrire prestazioni come quella contro il Sassuolo, è difficile da lasciare in panchina.
Anche se la presenza di uno non deve per forza escludere l’altro. Infatti Conte potrebbe spostare Hakimi sull’out di sinistra, mantenendo Darmian a destra, dove riesce a dare grande copertura a un giocatore come Skriniar. Che quando non è costretto ad uscire sull’esterno, e ha di conseguenza una porzione di campo meno ampia da coprire, torna ad essere il muro invalicabile ammirato con Spalletti. Oppure potrebbe essere proprio Darmian a scivolare sulla corsia di sinistra, dove Young e Perisic convincono a fasi alterne. Ruolo già svolto in carriera, sia al Torino che in nazionale, proprio con Antonio Conte in panchina.
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