Il “Piano B” di Antonio Conte è sulla bocca di tutti da ormai una settimana. La curiosità di vederlo attuare è molta, ma contro il Napoli non dovrebbe essere l’occasione giusta, almeno non dall’inizio.
Il termine “Piano B”, e la possibilità di potersi discostare dall’amato 3-5-2, Conte l’ha accennata per la prima volta esattamente una settimana fa. Quando al termine della deludente partita contro lo Shakhtar, costata l’Europa ai neroazzurri, ha risposto in modo fumantino ad una precisazione tattica di mister Fabio Capello. “Abbiamo un piano b, ma non ve lo diciamo perché altrimenti poi ci parano anche quello e siamo rovinati”, aveva detto ai microfoni di Sky. (clicca qui per l’intervista intera)
A svelare il mistero ci ha pensato il tempo. La grande alternativa infatti è stata ben visibile lo scorso week end contro il Cagliari. Quando l’Inter è riuscita a ribaltare la partita, disposta con un 4-3-1-2. Con un giocatore a supporto del tandem d’attacco, ma anche un centrocampo che rimane a tre uomini, in grado di garantire protezione.
Tolto il velo dal famoso “Piano B”, ora la domanda è se sarà solo un alternativa a gara in corso, o potrà diventare qualcosa di più. In futuro chi può dirlo. Ma per quanto riguarda il futuro più prossimo, ovvero la gara contro il Napoli, Conte non riserverà grandi sorprese. Il modulo di partenza sarà il solito 3-5-2, ma in caso qualcosa dovesse andare storto, il “Piano B” è pronto a subentrare.
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