Caso Suarez: “La Juve? Indirizzali a me, poi ci penso io”

Si arricchisce di nuovi dettagli la vicenda Suarez. “La Juventus mi chiede notizie di questa richiesta di cittadinanza. Mi aiuteresti?”, questo è il messaggio che il ministro Paola De Micheli, amica d’infanzia e concittadina di Fabio Paratici, ha inviato al capo di gabinetto del Viminale Bruno Frattasi.

Sono partiti da qui, quindi, i contatti per accelerare la pratica relativa alla cittadinanza dell’attaccante uruguayano. La Juventus, infatti, aveva raggiunto l’accordo con Suarez già il 30 agosto scorso, salvo poi accorgersi che il calciatore non era comunitario, così come confermato dal procuratore dell’attaccante in una telefonata con Paratici. Il che era un problema, visto che la Juve aveva occupato la seconda casella disponibile per gli extracomunitari con l’acquisto di Weston Mckennie.

Così iniziano le chiamate. La De Micheli, informata della situazione da Paratici, contatta Frattasi e questo le chiede di inviargli la pratica relativa a Suarez. I documenti arrivano sulla scrivania del capo di gabinetto insieme alla risposta  del Dipartimento competente alla precedente richiesta di cittadinanza  del calciatore, la quale era stata rigettata nel 2019 per mancanza di conoscenza della lingua italiana. Ecco quindi la successiva telefonata tra il ministro e il capo di gabinetto: “Se, come credo, vogliono riproporre una nuova istanza di concessione possiamo supportarli“, dice la deputata del PD, che poi continua: “trattasi di un giocatore che la Juve vuole comprare. Non ha fatto l’esame perché sta da 11 anni in Europa. Ma non lo ha scritto nella domanda. Quindi mi consigli di mettere in contatto la Juve con un tuo dirigente per accelerare?”. Frattasi risponde: “Sì, indirizzali a me, poi ci penso io”.

La vicenda non è destinata a chiudersi in tempi brevi. La procura sta indagando a fondo cercando di ricostruire la versione reale dei fatti e prendere poi dei provvedimenti contro i responsabili della “farsa della cittadinanza”.