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Inter-Real Madrid: uno Dzeko tuttocampista che ha “spuntato” l’Inter

16 Settembre 2021
Inter-Real Madrid: uno Dzeko tuttocampista che ha “spuntato” l’Inter

L’Inter esce dalla prima partita di Champions League con una consapevolezza: la squadra è in grado di giocare certe partite sulla carta molto difficili come lo era quella di ieri sera contro il Real Madrid.

Una gara dominata per 60′ che ha palesato un problema che potrebbe condizionare negativamente la stagione: la posizione in campo di Edin Dzeko. L’attitudine del nuovo numero 9 nerazzuro nell’abbassarsi per legare il gioco ha fatto sì che spesso in avanti mancasse la presenza giusta per fare male al Real Madrid. Troppo spesso Lautaro Martinez si è trovato da solo a combattere con Eder Militao ed Alaba. Il “Toro” se l’è cavata anche bene, impegnando più volte uno straordinario Courtois, ma è chiaro che quando sei spesso da solo in area contro due difensori è difficile pungere come si deve.

Sia chiaro, questa non è una critica a Dzeko, che finchè la condizione fisica lo ha sostenuto aveva giocato una discreta partita; ma più che altro è una constatazione del fatto che la squadra giri (e anche bene) fino ai 20 metri, ma poi manchi sempre un qualcosa per arrivare al bersaglio grosso. Questo difetto in Serie A può essere mascherato dal fatto che contro le piccole l’Inter spesso produce molte palle goal e quindi, prima o poi, il pallone entrerà. In Champions League però la storia cambia di molto e, nelle serate come quella di ieri, bisogna essere cinici per portare a casa il risultato. Per questo uno con le caratteristiche dell’ex Roma deve stare di più all’interno dell’area per aumentare la pericolosità della squadra. Ne gioverebbe lui stesso (che non si sfiancherebbe scendendo sulla linea dei centrocampisti a prendere palla) e anche coloro che gli ruotano attorno (Lautaro Martinez in primis). Resta da capire se Inzaghi consideri il “Toro” una prima od una seconda punta. Fino ad ora ci sembra che abbia optato per la seconda opzione, con Correa subentrante a partita in corso per “spaccare” le partite. La situazione potrebbe cambiare quando entrerà nelle rotazioni Alexis Sanchez, che potrebbe giocare sia insieme a Lautaro che a Dzeko stesso.

Urgono dei correttivi, specialmente in questo tipo di partite, per essere più incisivi davanti. Sarebbe veramente un peccato se, anche nelle prossime partite importanti, non si riuscisse a cogliere risultati positivi a causa di occasioni da goal sprecate. La gara di ieri deve servire da lezione per il futuro. Dzeko è un giocatore di grande tecnica ed intelligenza tattica, ma all’Inter oggi serve un finalizzatore e non un regista offensivo: a quel ruolo è già deputato Hakan Calhanoglu. Anche perchè alla fine il calcio è semplice: per vincere le partite bisogna fare goal e per fare goal bisogna riempire bene l’area di rigore. Ci auguriamo quindi di vedere il numero 9 più dentro che fuori dall’area, lì dove con la sua tecnica e la sua fisicità può fare veramente male alle difese avversarie (come dimostrato nel colpo di testa su calcio d’angolo con parata miracolosa di Courtois).

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