Alle 18:00 a San Siro, è Maurizio Mariani a fischiare il via di Inter–Milan. Il direttore di gara romano amministra bene una partita che, nonostante l’assenza di pubblico, rimane comunque un derby di Milano. Il voto è una sufficienza anche se l’Inter recrimina per il rigore non concesso.
Inter-Milan, la moviola: primo tempo
Nonostante la durante la partita si formino spesso e volentieri duelli fisici e individuali, gli ammoniti al termine della prima frazione sono solo due. Entrambi in casa Milan, Kjaer e Kessie.La prima decisone importante l’arbitro la deve però prendere dopo appena 10 minuti. Quando Kolarov, in area di rigore, affonda l’intervento su Ibrahimovic lanciato verso la porta. Il contatto c’è, Marinai è vicino e non può far altro che indicare il dischetto. La decisone è ineccepibile, tanto da non scaturire quasi proteste. Con il passare dei minuti il match diventa più incandescente e la tensione lo accende. Marinai però è bravo a tenere gli animi sotto controllo. Preferendo spesso il dialogo alle sanzioni, sia con i giocatori in campo che con i due allenatori. Ripresi entrambi al 38′. Il nervosismo dei tecnici derivava da due falli. Uno di Theo Hernandez non fischiato su Lukaku, e sul ribaltamento dell’azione, uno di Ibra su De Vrij, questa volta fischiato dal direttore di gara. Un po’ dubbio il primo, giusto invece il secondo.
Inter-Milan, la moviola: secondo tempo
Anche nella seconda frazione Marinai mantiene lo stesso metro di giudizio. La foga agonistica però aumenta, e il direttore di gara è costretto ad aumentare il numero di cartellini. Tanto che Kessie rischia più volte la doppia ammonizione. Il minuto cruciale però è il 72′. Lukaku salta Donnarumma che lo stende. Il fallo c’è e inizialmente l’arbitro indica il dischetto. La posizione di partenza del belga però è giudicata irregolare e il tutto viene vanificato. Lukaku è sicuramente in off side sul passaggio di Eriksen. In mezzo però c’è un tocco di Kjaer, che l’arbitro non giudica come giocata. Anche se il difensore danese dopo la carambola sul petto, tocca il pallone anche con la punta del piede, e in modo volontario. Un caso al limite del regolamento, sul quale rimane qualche dubbio. Ma il Var è stato più che deciso nel considerarlo fuorigioco. Decisone invece molto contestata dalla panchina dell’Inter, in particolare da Antonio Conte, che finisce per essere ammonito.
Lascia un commento