Inter: miglior attacco della Serie A ma può fare molto di più

Cagliari-Inter 1-3. Il risultato dell’ultima partita di Conte e i suoi è perentorio e, per chi non avesse visto la partita, sembrerebbe significare una vittoria facile e netta.

Niente di più sbagliato.

L’Inter ha dovuto rimontare nel finale una sfida che si stava complicando, eppure il risultato è effettivamente corretto e, anzi, potrebbe stare stretto ai nerazzurri. Sembra paradossale ma l’Inter che ha dovuto ribaltare il risultato nel finale avrebbe dovuto chiudere la partita già al 30′ del primo tempo. Lukaku, Eriksen, Lukaku, due volte Sanchez, un turbinio di occasioni a inizio partita sventate tutte da un Cragno miracoloso (nel primo tempo, ndr).

L’Inter ha mostrato una buona fluidità a inizio gara, confermando di essersi lasciata alle spalle la delusione dell’ultimo posto in Champions League. Sotto 1-0 all’intervallo però le cose sembravano poter finire male. La reazione della squadra però ha dimostrato la coesione del gruppo e, soprattuto, la sua pericolosità in fase offensiva.

Miglior attacco della Serie A, quattro vittorie consecutive segnando almeno 3 reti, seconda miglior differenza reti del campionato.

Questi dati appaiono in contrasto con il malumore dei tifosi ma, a prescindere da un aspetto che può anche essere irrazionale, bisogna certificare che l’Inter può e deve fare ancora meglio. Serve più cattiveria sotto porta, ciò che è mancato proprio settimana scorsa contro lo Shakhtar ma anche in altre partite stagionali, in primi il derby in cui l’Inter fallì due volte il pareggio a tu per tu con Donnarumma.

Le indicazioni sono buona, i numeri anche ma le partite decise nel secondo tempo sono troppe. Fiorentina, Genoa, Gladbach, Torino, Cagliari, tutte vittorie decise nel secondo tempo. Tutte partite da indirizzare prima, per far passare meno incubi ai tifosi ma soprattutto per gestire al meglio le energie in vista di un campionato ancora lungo. Miglior attacco va benissimo, segnare solo, o quasi, nei finali di partita meno.