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Conte: “Cambi legittimi, abbiamo 3 gare in 7 giorni. Mercato? Non voglio nessuno”

10 Gennaio 2021
Conte: “Cambi legittimi, abbiamo 3 gare in 7 giorni. Mercato? Non voglio nessuno”

Antonio Conte ha parlato, a Dazn, dopo il pareggio per 2-2 contro la Roma. L’Inter si porta a -3 dal Milan e mantiene la stessa distanza sui giallorossi. Neroazzurri in svantaggio all’intervallo grazie ad un gol di Pellegrini. L’Inter entra in campo con un altro piglio nella ripresa e ribalta il risultato. Corner di Brozovic e stacco vincente di Skriniar per il pareggio, poi Hakimi si inventa l’1-2 con un gran sinistro all’incrocio. All’86’ però Mancini firma il 2-2 finale.

Le parole dell’allenatore neroazzurro:

Trenta gol segnati su 43 nella ripresa, dopo una prima fase di studio un exploit nella ripresa che ha permesso la rimonta. Poi il pari nel finale. Cosa manca per fare quel passo in più?
“Penso che oggi abbiamo giocato una buona partita, anche nel primo tempo, contro una Roma che ha gli stessi obiettivi nostri. Sono la terza forza del campionato, venire qui e fare questa partita contro la Roma significa comunque essere una squadra con una buona organizzazione e fisionomia. Siamo una squadra”.

Perché i cambi di Hakimi, Vidal e Lautaro? Da quel momento la Roma ha preso più campo.

“Vidal ha chiesto la sostituzione per infortunio, Lautaro ha dato tantissimo in quei 75 minuti anche perché gli chiedevo di abbassarsi accanto a Vidal in fase di non possesso. Anche Hakimi ha corso tanto e stava perdendo palloni importanti. Questa è la terza partita in sette giorni, i cambi ci stanno. L’Inter deve avere una rosa importante per ambire a qualcosa di importante. Non vedo perché non pescare dalla panchina”.

Nell’ultimo quarto d’ora vi siete abbassati per merito della Roma o vorresti una gestione differente?
“Penso che alla fine subentri anche l’ansia del risultato importante, che ti porta mentalmente ad abbassarti. Però dalla panchina chiedevamo di pressare alti perché abbassarsi non è una buona cosa. Però resta il fatto che a livello psicologico chi perde si butta in avanti e chi vince cerca di tenere il risultato. Dobbiamo continuare a lavorare sotto questo aspetto”.

Però l’Inter ha fatto 25-30 minuti fantastici nella ripresa. Sei d’accordo?
“La squadra ha una fisionomia e lo dimostra ad ogni partita. Mi ha colpito Fonseca quando ha detto che è difficile trovare contromosse per l’Inter, il fatto che lo dicano gli allenatori avversari fa capire che c’è qualcosa di organizzato in questa squadra che non viene riconosciuto”.

Perché l’Inter non aggredisce sin da subito? Questa è l’ottava volta che andate in svantaggio.
“Noi prendiamo gol perché pressiamo in avanti e lasciamo spazi dove subiamo gol in ripartenza. Subiamo tanti gol in contropiede perché vogliamo pressare alto, da un lato se recuperi puoi fare gol però c’è anche la linea molto alta e ti possono attaccare e andare in porta se sbagli e perdi riferimenti”.

Oggi sull’1-2 avete smesso di farlo e avete subito il pari.
“Era la terza partita in sette giorni dove hanno giocato sempre gli stessi, è inevitabile che alla fine venga a mancare l’energia nell’ultimo quarto d’ora e ciò porta ad abbassarti. Brozovic e Barella hanno faticato, Vidal ha avuto quel problema; con tre partite in sette giorni paghi dazio giocando ad alta intensità”.

Un giudizio su Vidal?
“Buonissima prestazione, magari è partito a rilento ma poi è salito a livello di intensità ed è stata una buona performance così come degli altri”.

Vorrebbe un attaccante e un esterno sinistro in più?
“Quest’anno il verbo volere non esiste, che sia chiaro. Già ad agosto mi è stata dettata la linea del club, Hakimi lo abbiamo preso ad aprile poi non abbiamo comprato nessun’altro. La linea è chiara, io non voglio nessuno e lavoro coi calciatori a disposizione. Ci sono pregi e difetti in questa rosa, ma andremo a combattere con questi. Sono contento, poi dimenticate il discorso mercato per l’Inter perché a me hanno detto questo. Leggo che voglio questo o quest’altro, ma passa sempre il messaggio sbagliato. Da agosto non esiste il verbo volere, c’è il verbo lavorare che io conosco molto bene”.

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