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GdS – Conte: addio al trequartista

17 Novembre 2020
GdS – Conte: addio al trequartista

In principio fu 3-5-2. Poi, dalla mente del tecnico balenò un’idea rivoluzionaria per i suoi schemi mentali. Più spazio alla fantasia e meno ai dogmi tattici irreversibili. Fu così che Conte aggiunse un trequartista al suo scacchiere, per liberare la fantasia del danese Eriksen, colpo da 90 della scorsa sessione di mercato. Ma gira e rigira, la fortuna delle squadre del tecnico leccese è una ed una sola: le mezze ali.

Le mezze ali sono, nel calcio moderno, forse il ruolo più importante e difficili di tutti. Giocatori dalla tecnica superiore e dal dinamismo incontrastabile, devono essere in grado sia di inserirsi che di occupare lo spazio in copertura. Non avendo riferimenti sul lato esterno, la loro capacità di leggere il gioco deve essere superiore alla media. Pensiamo a Iniesta, impiegato anche come ala sinistra ma genio inimitabile nel centrocampo a 3, da mezz’ala sinistra. O ancora a Luka Mordic, pallone d’oro 2018 giocando da mezz’ala al fianco di Kross (altra mezz’ala tecnica) e di Casemiro. O ancora a Kevin De Bruine, forse il miglior interprete della mezz’ala dall’uscita di scena di Andres.

All’Inter abbiamo Barella e Vidal. Un sistema di gioco con due giocatori posizionati in questo modo garantisce, inoltre, una maggiore solidità difensiva, avendo una dinamismo superiore alla media. La Gazzetta dello Sport approfondisce proprio questo tema: “In fondo, non potendo ancora volare sulle ali, i nerazzurri provano a farlo sulle mezzali. Mentre pian piano appassisce l’idea nobile del trequartista, Conte si sta infatti affidando a due assaltatori specializzati sulla stessa linea di centrocampo”.

Barella e Vidal sono, ovviamente, due giocatori differenti da quelli citati sopra. Sono giocatori dinamici, che amano buttarsi nello spazio e giocare da attaccanti aggiunti, ben lontani da possedere la tecnica di un Iniesta o un Modric. Ma pensiamo solo a come giocava la Juventus di Conte. Oltre a Pirlo, la fortuna del tecnico fu di avere un Marchisio al Top della carriera (e che giocatore che era), un Pogba in rampa di lancio e un Vidal nato pronto. Ecco, probabilmente Conte vuole replicare, ora che ne ha la possibilità, quel modo di giocare. Mezze ali che si fiondano dentro, attaccando con tanti giocatori in grado di segnare.

Cosi continua la Rosea: “Vidal e Barella si sdoppiano sull’altare del 3-5-2, simbolo dell’ortodossia contiana. Il cileno governa sul centrosinistra, il sardo sul centrodestra: quando uno irrompe in avanti, l’altro mette ordine dietro e viceversa. Questa nuova ditta ha trovato a Bergamo la partita-manifesto, un punto di inizio su cui costruire il domani. Gol sbagliati e risultato a parte, Arturo e Nicolò hanno fatto un primo clic: non era scontato ed è una delle migliori notizie del periodo”.

 

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