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Petrachi: “Roma vicina a Conte. Lui voleva Dzeko”

17 Novembre 2020
Petrachi: “Roma vicina a Conte. Lui voleva Dzeko”

Gianluca Petrachi, ex d.s della Roma ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport, tra aneddoti  e indiscrezioni di mercato.

 

-Spinazzola.  

“È stato il mio primo acquisto. Sono felice del suo successo”.

-L’avevate già venduto all’Inter.  

“Non era felicissimo. Voleva giocare a sinistra, ma Kolarov era intoccabile. Il mister pur di farlo giocare lo impiegava a destra, ma il ragazzo s’incupiva. A gennaio si ruppe Zaniolo e ci serviva un esterno. Doveva arrivare Politano. Tutti contenti. Ausilio ci dà l’ok e Marotta lo stoppa. Oggi è un titolare della Roma e della Nazionale”.

-Parlasti di Spinazzola con il tuo amico Antonio Conte?  

“Con Antonio ci lega una profonda amicizia, ma avevo già questionato con lui su Dzeko, che lui voleva portare all’Inter. “Non mi rompere i coglioni con Dzeko, non te lo do. Inutile che sbatti la testa al muro”, gli dissi”.

-Fu in quell’occasione che hai proclamato: la Roma non può essere la succursale di nessuno.  

“Lui era un giocatore nel cuore dei tifosi. E io, quando sposo una società sposo anche i suoi tifosi. Fu così al Pisa, al Torino per nove anni e alla Roma”.

-Come arriva Fonseca alla Roma?  

“Ho letto tante chiacchiere sul tema. Alla Roma erano davvero convinti di chiudere con Conte. Veniva da un anno difficile, le beghe legali con il Chelsea. Era voglioso di sfide nuove”.

-Cos’è mancato per chiudere?  

“È una trattativa che non ho seguito. Non ero ancora alla Roma. Posso immaginare che Antonio non si sia sentito abbastanza rassicurato. Forse, se avesse parlato direttamente con Pallotta le cose sarebbero andate diversamente. Antonio è diverso da me, io sono un sentimentale, lui è più razionale. Non ha visto, credo, una forte società alle spalle”.

-Fonseca era la prima alternativa a Conte?  

“La Roma voleva un allenatore italiano. Saltato Conte, ho saputo successivamente che hanno parlato con Gasperini, Sinisa Mihajlovic e De Zerbi”.

-Come arriva Pedro? Lo proponi a Fonseca?  

“Prima prendo informazioni. Non chiamo Conte perché non voglio che mi rubi l’idea. Chiedo a Zappacosta che aveva giocato con lui nel Chelsea. Mi parla di un ragazzo strepitoso, un esempio per tutti, uno che può giocare a destra, sinistra, trequartista”.

-L’hai preso tu, non Baldini?  

“L’operazione l’avevo praticamente chiusa, poi mi hanno mandato via prima di poterla formalizzare. Mi hanno licenziato a fine giugno, ma già a maggio ero ai margini”.

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