Skip to main content

Milano Caput Mundi (o quasi) – Dopo un decennio, Inter e Milan sono al top

1 Dicembre 2020
Milano Caput Mundi (o quasi) – Dopo un decennio, Inter e Milan sono al top

Inter nel 2010 e Milan nel 2011. Questi sono gli ultimi trionfi delle milanesi in campionato. Dopo di che, una tirannide di Torino che ha francamente stancato i tifosi e reso la Serie A molto prevedibile. Troppo blanda la concorrenza di Roma e Napoli, le uniche due vere rivali della Juventus in questo periodo. Se il Napoli ci è andato davvero vicino solo in un’occasione (con Sarri), la Roma non si è quasi mai nemmeno avvicinata al successo. Se si tolgono gli exploit di Atalanta e Lazio (a volte) ci sarebbe stato davvero poco da scrivere sul nostro campionato. Ma ora le cose sembrano diverse, e le milanesi sembrano davvero pronte per riprendersi il posto che le spetta.

Facendo una retrospettiva sulla nostra Serie A degli ultimi 20 anni, ci accorgiamo come a cavallo dei due decenni sia successo qualcosa di francamente inspiegabile. Ma di cosa stiamo parlando esattamente?

Vincitrici della Serie A 2000-2010

2000: Lazio – 2001: Roma – 2002: Juventus – 2003: Juventus – 2004: Milan – 2005: Non assegnato – 2006: Inter (a tavolino) – 2007/2010: Inter

Vincitrici della Serie A 2000-2010

2011: Milan – 2012/2020: Juventus

Basta un rapido sguardo per capire come la Serie A sia diventata sempre più noiosa e meno competitiva. Merito della Juventus, certamente capace di dominare il nostro campionato in un ciclo vincente difficilmente ripetibile, ma merito anche della scarsa concorrenza che, alla fine, ha incontrato negli ultimi anni.

Anche l’Inter è sicuramente stata favorita da Calciopoli, trovandosi in una posizione di superiorità rispetto a Juventus e Milan dal 2006 in poi, e sul vantaggio accumulato quell’estate è poi stata capace di arrivare sul tetto del mondo. Ma francamente, 10 anni di successi di una stessa squadra stanno lentamente trasformando la Serie A in una versione 2.0 della Bundesliga o, ancora “peggio”, della Ligue 1.

Ma negli ultimi anni qualcosa sta finalmente cambiando. L’arrivo di Suning all’Inter, dopo l’epopea Moratti, è stata più una necessità che una volontà, dettata dalla nuova economia mondiale che sta trasformando anche il calcio. I tifosi hanno storto il naso, attaccati giustamente ad un idea di “proprietà tifosa” che purtroppo non esiste quasi più.

Ma da quella transizione in poi le cose iniziano a migliorare. Prima il ritorno in Champions con Spalletti (più semplice da quando l’Italia ha riguadagnato il quarto posto in Champions). Poi Conte e il suo secondo posto ad 1 misero punto dalla Juventus. Anche con alcuni fallimenti sulla strada, si ha la sensazione che la proprietà sia solida, i soldi ci siano e il percorso sia quello giusto per restare stabilmente al top, e anche qualcosa di più.

Percorso ancora più travagliato per la Seconda squadra di Milano, il Milan appunto. Gli ultimi anni di Berlusconi sono stati funestati da parametri zero discutibili e gaffe paradossali (la cena di Galliani con Tevez, poi andato a Torino e la citofonata a casa di Mattia Destro gli esempi più eclatanti di una spirale irreversibile).

Poi il periodo Li Yonghong, con i 250 milioni spesi dalla premiata ditta Fassone-Mirabelli per acquistare, tra gli altri, Kalinic, Biglia, Andre Silva. Finiti i soldi (arrivati da chissà dove), il baratro del fallimenti sfiorato e l’entrata in società di Elliot (soggetto ancora molto nebuloso, come dimostrato dall’inchiesta di Report). In tutti questi anni, il Milan ha fatto a gara con l’Inter a chi esonerava più allenatori. Seedorf, Brocchi, Montella, Gattuso, Inzaghi, Giampaolo.

Ma poi è arrivato Pioli. Con una squadra non da Top (e con l’arrivo di un semi-dio del calcio come Ibra) ha fatto dei miracoli la scorsa stagione. Un mercato più che buono sta aiutando a confermare questo ottimo trend e, se si continuerà su questa strada, anche i rossoneri hanno le carte in regola per restare al vertice.

Dopo un decennio di patemi, Milano è pronta a scontrarsi di nuovo per qualcosa di importante. Quanto sembra lontano quel 2003, quando Inter e Milan si giocarono un posto per la finale di Champions League in un derby che, nonostante abbia sorriso ai rossoneri, resterà indimenticabile per le emozioni che ha regalato?

E quanto sembrano altresì lontani i Derby che in campionato decidevano gli scudetti? I duelli Weah-Ronnie, Shevchenko-Adriano, Ibra-Milito. 

Dopo quasi 10 anni, il periodo di transizione sembra essere finito, e Milano è pronta a tornare.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


Ultime Notizie

Inter 2024/2025. Come sarà ?

Quis aute iure reprehenderit in voluptate velit esse cillum dolore eu fugiat nulla pariatur. …

Formazioni Atletico Madrid Inter

Quis aute iure reprehenderit in voluptate velit esse cillum dolore eu fugiat nulla pariatur. …

Verso Atletico Inter: scelto l’arbitro

Quis aute iure reprehenderit in voluptate velit esse cillum dolore eu fugiat nulla pariatur. …


Clicky