Skip to main content

Stagione agrodolce per l’Inter, l’impianto squadra c’è. A partire da Inzaghi

23 Maggio 2022
Stagione agrodolce per l’Inter, l’impianto squadra c’è. A partire da Inzaghi

Il 22 maggio per i cuori nerazzurri sarà una data felice per una parte – quanto accaduto nel 2010 non svanisce nel nulla – e triste per un’altra: brucia perdere uno scudetto all’ultimo turno. Ricorda vagamente l’arcinoto 5 maggio 2002, situazione analoga: la Juventus di Lippi, l’Inter di Cuper e la Roma di Capello, a giocarsi negli ultimi 90′ uno scudetto in tre. L’Inter era quella più avvantaggiata, bastava che vincesse il suo match e lo scudetto era suo, purtroppo sappiamo tutti come andò a finire. A compensare questo amaro epilogo, sono i due trofei conquistati: la Supercoppa Italiana e la Coppa Italia, entrambe vinte a discapito della Juventus. In Coppa Italia la soddisfazione di eliminare in semifinale il Milan, almeno lì ha avuto la meglio. Dimostrando nei fatti che l’Inter non era inferiore al Milan, la differenza è stata la continuità.

Conclusa la stagione, è tempo di valutare la rosa. L’ossatura c’è

Nonostante criticati – soprattutto uno dei due – e l’età, Handanovic e Dzeko meritano di restare ed è giusto plasmare la squadra con loro protagonisti. Senza Handanovic l’Inter negli anni bui poteva fare peggio di quanto fatto e quest’anno come al solito è stato una certezza tra i pali. Dzeko – malgrado i 36 anni – è un diesel, impiega tempo a carburare: ovunque è stato, alla prima stagione ha sempre faticato: è accaduto al Wolfsburg, al Manchester City e alla Roma. Bisogna solo aspettarlo. Da confermare: Bastoni, Dimarco, Skriniar, De Vrij, Brozovic, Darmian, Dumfries, Barella e Calhanoglu. Neanche a discutere Perisic e L.Martinez. Punto interrogativo per i vari D’Ambrosio, Gagliardini, Correa e Sanchez. Il cileno è destinato a partire, come il connazionale Vidal, Vecino e Ranocchia.

Prima stagione con Inzaghi, meglio di Conte?

Inzaghi all’Inter somiglia un po’ a quanto accadde con Mancini: giovane allenatore alla prima grande piazza, dopo la buona esperienza alla Lazio. Allora Mancini all’Inter trovò gente che conosceva dai tempi della Lazio come Mihajlovic, Stankovic, Almeyda, Crespo e Vieri. Inzaghi simile: all’Inter ha ritrovato De Vrij e si è portato con sé Correa dalla capitale. Merita di essere confermato per i risultati ottenuti: due trofei, secondo con 84 punti in classifica, miglior attacco e seconda miglior difesa (appena un goal in più subito rispetto al Milan primo e al Napoli terzo). Ha portato l’Inter di nuovo agli ottavi di Champions League, dopo dieci anni dall’ultima volta. Conte ha vinto si lo scudetto, ma si è fermato per due anni ai gironi in Champions League. La finale di sabato a Saint-Denis conferma l’ottima annata di Inzaghi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


Ultime Notizie

Acerbi Assolto. Sentenza giusta?

Quis aute iure reprehenderit in voluptate velit esse cillum dolore eu fugiat nulla pariatur. …

Una sosta movimentata

Quis aute iure reprehenderit in voluptate velit esse cillum dolore eu fugiat nulla pariatur. …

Inter fuori ai rigori: così fa male. Pagelle.

Quis aute iure reprehenderit in voluptate velit esse cillum dolore eu fugiat nulla pariatur. …


Clicky