Inter – Anche in caso di sconfitta, le porte dell’Europa League sono aperte

Sfida cruciale quella di domani sera per i nerazzurri di Antonio Conto. Una sconfitta contro il Borussia Mönchengladbach decreterebbe l’addio aritmetico alla Champions League, ma resterebbe qualche spiraglio per qualificarsi all’Europa League. E, storicamente, la competizione porta bene alla squadra meneghina.

Vincere per sperare ancora nella qualificazione. Non vincere e avere una possibilità di arrivare terzi e partecipare all’Europa League. Questi sono i due possibili destini che accompagnano l’Inter alla trasferta tedesca. Ma anche in caso di Europa League, le cose potrebbero non essere così tragiche in fondo.

Consideriamo i precedenti. La storia del tecnico Antonio Conte è sicuramente più luminosa nella seconda competizione europea rispetto a quella più importante. Ai tempi della Juventus (nel 2014), è infatti stato in grado di portare la squadra fino alle semifinali, sfida poi persa contro il Benfica. In tempi più recenti, l’anno scorso tutti ricorderete la cavalcata incredibile post sospensione, che ha portato l’Inter fino a contendersi il trofeo in finale contro il Siviglia.

Inoltre, anche in Europa League, l’Inter vanta un buon numero di successi, ben 3. Questo numero rappresenta il record italiano di vittorie nella competizione (condiviso con la Juventus). In particolare ,i nerazzurri sono stati in grado di trionfare in questa competizione nella stagione 1990-1991 in una finale tutta italiana tra l’Inter di Trapattoni e la Roma di Ottavio Bianchi. Finì 2-0 per gli uomini del Trap, con le reti di Matthaus e Berti.

Poi ancora, nel 1993-1994 l’Inter vinse la finale di Vienna contro il Salisburgo grazie al gol del solito Nicola Berti.

L’ultima, nella stagione 1997-1998 fu sempre una finale tutta italiana, a dimostrazione di come il nostro calcio, negli anni ’80 e ’90, la facesse da padrone. In quell’occasione l’avversario era la Lazio del maestro Sven-Göran Eriksson, schiantata 3-0 al Parco dei Principi con le reti di “Paperinik” Zamorano, Javier Zanetti e del Fenomeno.

Il numero di vittorie in Europa League, poi, è anche lo stesso numero di successi interisti in Coppa dei Campioni/Champions League (1963/1964 – 1964/1965 – 2009/2010).

Poi c’è tutto il discorso dei premi in denaro. Iniziamo dai  diritti TV, il cosiddetto market pool che vale 168 milioni, questo sarà diviso, si legge sul sito della Uefa, “in base al valore proporzionale di ciascun mercato televisivo rappresentato dai club partecipanti alla UEFA Europa League (dalla fase a gironi in poi) e suddivisi tra le squadre partecipanti di ogni federazione”. Poi c’è la fatte del ranking storico, ovvero ulteriori 84 milioni verranno divisi tra le squadre partecipanti. sulla base delle classifiche dei coefficienti di rendimento decennali.

Oltre ai diritti TV la cui quota verrà calcolata solo alla fine, più una squadra è andata avanti nelle varie fasi della competizione più ha ottenuto dei bonus. Eccoli nel dettaglio.

• Sedicesimi di finale – 500.000 euro a club
• Ottavi di finale – 1,1 milioni di euro a club
• Quarti di finale – 1,5 milioni di euro a club
• Semifinali – 2,4 milioni di euro a club
• Finale – 4,5 milioni di euro a club
• Bonus vittoria – 4 milioni di euro supplementari

Insomma, tanti motivi per non disperare in caso di partecipazione dell’Inter all’Europa League. Sarebbe mi duro colpo per il morale, certo, ma la cosa fondamentale per i nerazzurri è continuare a giocare in Europa, continuando con il proprio processo di crescita.