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Cagliari-Inter: l’analisi tattica della redazione

14 Dicembre 2020
Cagliari-Inter: l’analisi tattica della redazione

I nerazzurri non hanno proprio intenzione di smettere di essere Pazzi. Cagliari-Inter finisce 3-1, con Lukaku e compagni che ribaltano il vantaggio iniziale di Sottil con un secondo tempo di testa e furore agonistico. La vittoria è il modo migliore per buttarsi alle spalle la figuraccia in Champions League. Bene l’intesa Lukaku-Sanchez e la dinamo Barella, deludono ancora Perisic (il peggiore dell’Inter) e Eriksen (ancora un volta). Il Cagliari gioca una partita onesta, in cui pensa principalmente a coprirsi, e paga un po la giornata no di Joao Pedro, ancora in recupero dopo l’infortunio.

L’Inter riparte in campionato e centra la quarta vittoria consecutiva nelle ultime 5 partite. Con questo successo, la squadra di Antonio Conte si porta a – 3 dal Milan capolista, incappato ieri sera in un pareggio contro il Parma. Ora che si punta tutto sul campionato, si avrà anche più tempo per preparare a dovere le partite, e dunque le prestazioni non dovrebbero fare altro che migliorare. Il Cagliari invece prepara la sua partita, consapevole dell’inferiorità tecnica e fisica rispetto ai nerazzurri. Il primo tempo giocato tutto nella propria area e finito in vantaggio doveva favorire la tattica di Di Francesco, ma così non è stato. Occasione sfumata.

L’Inter si sistema con quello che di fatto è un 3-5-2, cambiando 4 uomini rispetto alla sfida di Champions. 3-5-2 nonostante la presenza di Eriksen, che stavolta agisce prettamente da interno sinistro e non da trequartista.

La pochezza offensiva dei sardi favorisce una buona prestazione da parte di tutta la linea difensiva nerazzurra. Bastoni si sgancia meno in fase offensiva ma dalla sua parte Zappa e Marin non passano. Skriniar in occasione del gol di Sottil non ha particolari colpe, ma è stato sfortunato con il rimpallo che alza il pallone a campanile. Mentre a fine primo tempo De Vrij è monumentale nella deviazione sulla conclusione a botta sicura di Pavoletti. Per il resto è solo ordinaria amministrazione per una difesa che in campionato si mostra sempre sicura e solida.

Partita complessivamente buona anche per i centrocampisti. Brozovic ha fatto quello che ci si aspetta da Brozovic, ossia dare ordine e mantenere alta la linea mediana. Sbaglia pochissimo per tutta la partita e detta i tempi di ogni azione offensiva, abbassandosi ed alzandosi a tempo con l’azione. Deve giocare sempre così.

Barella segna invece il suo primo gol in campionato proprio contro il suo amato Cagliari, e che gol. Esterno collo al volo dopo la respinta aerea di Cragno. Oltre a questo serve l’assist del 2-1 al neo entrato D’Ambrosio (difensore Goleador, vero pupillo di Antonio Conte che adora questo genere di giocatori). La nota stonata, almeno in parte, è il solito Christian Eriksen. Inizia bene la partita da interno, con voglia e idee ma alla lunga non combina un granché. Una palla da due metri calciata nel mucchio è la fotografia della sua stagione: ci prova tanto ma proprio non riesce. Bella anche la palla iniziale al volo a smarcare Lukaku in area, segno che questo giocatore ha colpi sopra la media.

Confermati gli esterni della Champions, Darmian ancora una volta non delude le attese. Si sta ritagliando sempre più spazio nelle rotazioni di Conte, dimostrando che è ancora un giocatore ottimo. In costante proiezione offensiva, sforna una quantità industriale di cross tutti di pregevole fattura. Male male invece l’altro esterno, Ivan Perisic. Quasi irritante quando gioca così, si vede solo per un diagonale sinistro finito sul fondo subito dopo il gol di Sottil. Sostituito nella ripresa, per lui si parla di trasferimento a gennaio. E se è quello visto in Sardegna, poco male.

Lukaku, in un modo o nell’altro, c’è sempre. Nel primo tempo sbaglia alcune occasioni colossali non da lui, sia col destro che, incredibilmente, col sinistro. Bisogna dare merito a Cragno per le super parate, ma qualcosa in più poteva farlo sicuramente. Ma alla lunga quello che gli permette di salvare la prestazione è il suo strapotere fisico. Incredibile una discesa sulla sinistra in cui supera il difensore di pura potenza (altra parata di Cragno), ormai ci stiamo innamorando delle sue discese Coast-to Coast. Al 48′ del secondo tempo si fa 60 metri di campo in solitaria prima di spaventare a morte il raccattapalle con un tiro da 8cm che per poco non buca la rete. Il migliore dell’Inter da un anno e mezzo a questa parte.

Bene dunque Lukaku ma bene anche Sanchez, che è in grado di intendersi bene sia con il belga che con Lautaro Martinez, e questa è una qualità sempre apprezzata dagli allenatori. Il colpo di testa sul primo palo a botta sicura respinto da Cragno grida ancora vendetta, ed è infatti stupenda l’espressione del cileno dopo la parata. Fa il suo e svaria su tutto il fronte, giocando da regista offensivo, un ruolo che fino ad ora l’Inter non ha mai avuto.

Per quanto riguarda il Cagliari, Di Francesco sistema la sua squadra con un 4-2-3-1 in protezione della propria metà campo. Joao Pedro non al meglio, schierato trequartista assieme a Sottil e Pavoletti sono un attacco che poche squadre di medio bassa classifica hanno il lusso di avere. La partita dei sardi è quello che ci si aspettava. Tutti dietro la palla, tutti in protezione della propria porta e, complice un super Cragno, la strategia riesce fino a metà ripresa.

Il problema di un gioco simile è che, una volta preso il primo gol, quasi sempre ne arrivano altri in sequenza, proprio come successo in questa occasione.

A parte la super partita di Cragno, un altro giocatore che oggi non demerita è Faragò: contiene bene prima Perisic poi Hakimi e si propone spesso in attacco. In mezzo al campo la sfida più interessante è stata quella tra Barella e Rog, un gladiatore nella mediana rossoblù con interventi ruvidi, ma sempre puntuali. L’ex Napoli è un giocatore da non sminuire.

Parlando dell’attacco, insolito l’errore a fine primo tempo di Pavoletti. Non da lui, è già un successo che stia ritrovando la continuità e il ritmo partita dopo un calvario infinito. Per ora va bene così.

Cagliari-Inter finisce 3-1 col brivido, ma è un successo meritato per quanto visto in campo. Conte ci sta provando davvero in tutto i modi, cambiando uomini e moduli. La sensazione è che la quadra non sia stata ancora trovata del tutto, ma i risultati arriveranno quando alcuni giocatori alzeranno il livello delle proprie prestazioni (Lautaro Martinez, su tutti, deve incidere di più).

Mercoledì arriva il Napoli, e quello sarà il vero banco di prova delle ambizioni nerazzurre in campionato.

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