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Conte: “Sarà un anno in cui studierò. Eriksen? Sono stati momenti orribili”

21 Giugno 2021
Conte: “Sarà un anno in cui studierò. Eriksen? Sono stati momenti orribili”

A meno di un mese dal suo addio all’Inter, Antonio Conte è tornato a parlare di futuro ai microfoni di Radio Anch’io Lo Sport. Tra la nazionale di Mancini e l’annuncio di un anno sabbatico, ecco le parole del tecnico salentino…

“Sarà un anno in cui cercherò di studiare -ha affermato Conte- vedrò calcio e approfondirò determinate situazioni. Cercherò di sfruttare nel migliore dei modi una situazione non voluta. Va bene così, magari sfrutterò il periodo per stare di più con la famiglia e al tempo stesso lavorare. Come dico sempre il calcio è in evoluzione e va avanti”.

SUGLI EUROPEI- “Il giudizio sull’Italia è positivo, ha superato il girone con grande entusiasmo facendo vedere unità d’intenti e voglia da parte di tutti – dice Conte -. Questo lascia ben sperare. Non vedo grandi sorprese tra le altre squadre, si stanno confermando le favorite da pronostico come la Francia ma anche la Germania, che può arrivare fino in fondo. Lo stesso Belgio si è dimostrato un’ottima squadra, il loro cammino dipenderà molto dal recupero di De Bruyne e Witsel, che sono fondamentali. Sicuramente l’Italia ha dimostrato continuità, grandi meriti nel voler vincere la partita. Oggi si pone come una delle candidate ad arrivare fino in fondo. Chi vede la squadra vede grande compattezza, equilibrio tra le due fasi. Questa è la cosa più importante se ambisci a dei risultati straordinari. Vedere che l’Italia non prende gol da tantissimo tempo dà serenità, significa che le cose stanno funzionando bene. Bisognerà aspettare le partite più probanti ma è giusto essere molto fiduciosi perché questi numeri non possono essere un caso. Non penso che verrà fuori una sorpresa, come è accaduto con il Portogallo nel 2016. Per i valori espressi finora, non vedo grandi outsider che possano vincere il torneo”.

IL CONFRONTO TRA LA SUE ITALIA E QUELLA DI MANCINI- “L’analogia tra la mia Nazionale è questa è data dalla grandissima compattezza. Chi gioca, chi sta in panchina, lo staff, sembrano tutti un corpo unico. Rivedo quel che avevamo raggiunto quando abbiamo disputato l’Europeo. Questo è un grande punto a favore. Noi facemmo un ottimo girone, battemmo poi la Spagna e trovammo la Germania, nonostante fossimo arrivati primi. Sapevamo benissimo che trovavamo i campioni del mondo. Facemmo comunque un’ottima partita, peccato per i rigori. Però man mano che si va avanti il livello sale. E’ giusto avere entusiasmo, però andando avanti inevitabilmente le difficoltà saranno maggiori”.

SU ERIKSEN- “Sono stati momenti orribili che ho vissuto da solo purtroppo. Sono momenti in cui vorresti avere qualcuno a fianco. E’ accaduto qualcosa di brutto, ci saremmo rimasti male per chiunque ma se sei stato un anno e mezzo con una persona e la vedi con gli occhi sbarrati stai male. Mi ha colpito in maniera profonda. Sono contento perché si è risolta nella maniera migliore, Christian è tornato a vivere ed è la cosa più importante. Che ritrovi la serenità con la sua famiglia. Bisogna ringraziare i compagni per la compostezza avuta e chi è intervenuto perché per queste situazioni bisogna essere preparati. Accadono una volta su centomila. Auguro a Christian di stare sereno e tranquillo e godersi la vita. Ci sarà il tempo per fare le valutazioni. Oggi la cosa più importante è vivere, il calcio verrà dopo”.

Leggi anche: Inter, è fatta per Calhanoglu: i dettagli dell’operazione

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