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Eriksen come Bergkamp? Destinazione Arsenal?

3 Dicembre 2020
Eriksen come Bergkamp? Destinazione Arsenal?

Una favola senza lieto fine, un amore mai sbocciato e troppo dannoso. Non è l’inizio di una soap opera d’amore, ma ciò che è successo tra Christian Eriksen e l’Inter. Ormai resta solo da decidere come salutarsi, il danese sarebbe pronto a tornare là dov’era fiorito, Londra. Eriksen come Bergkamp? Destinazione Arsenal?


Christian Eriksen, un nome quasi usurato dalla miriade di notizie, discussioni, chiacchiere, interviste. Un nome però poco sentito durante le partite dell’Inter. Gennaio potrebbe essere il mese giusto per porre fine alla storia disastrata tra il danese e Milano. Come molte voci di mercato dicono, la sua prossima città potrebbe essere quella in cui si è visto sbocciare il suo talento: Londra. Questa volta però non sarà sponda Tottenham. Destinazione Arsenal? Chissà se poi come un olandese che vestì la maglia neroazzurra negli anni ’90, sul suolo dell’Emirates non possa rinascere. Eriksen come Bergkamp?


Un po’ di nostalgia e qualche ricordo riaffiorerà pensando a Dennis Nicolaas BergkampIl talento olandese fece le trafile giovanili e la prima parte di carriera nell’Ajax. In sette stagioni inanella trofei e prestazioni incredibili, tanto da far smuovere la dirigenza nerazzurra che nel 1993 lo porta a Milano. Giusto per rendere l’idea del calibro e del potenziale del giocatore, va specificato che sfiorò il Pallone d’Oro per due anni di fila.

Il cristallino talento dei Paesi Bassi però non riuscì a ripetere le gesta viste ad Amsterdam anche sotto la Madonnina. Fatica a diventare un pilastro e giocatore imprescindibile quale può essere. Ciò nonostante, in due stagioni, colleziona 22 gol in 72 presenze totali oltre che una Coppa Uefa, da totale protagonista con 8 gol in 11 partite e premio di capocannoniere sul comodino.

L‘Arsenal decide di acquistarlo, pagando poco di più dei 18 milioni di lire spesi dai nerazzurri due anni prima. Inutile raccontare la sua avventura a Londra. Diventa un totem intoccabile della compagine, tifoseria e società dei Gunners. vince il campionato inglese nel 1998, 2002 e 2004, oltre a quattro FA Cup e quattro Community Shield. Nel 1998 viene eletto miglior calciatore del campionato inglese, aggiudicandosi sia il premio di giocatore dell’anno della FWA sia quello di Giocatore dell’anno della PFA. I suoi undici anni in Premier, lo rendono un grande giocatore, ricordato e che ha lasciato il segno nel calcio europeo.


Christian Eriksen difficilmente può puntare ad un destino simile. Si trovano però molte similitudini. Un giocatore del Nord Europa, dal talento indiscusso. Trafile giovanili in quel di Amsterdam, nella casa del Lancieri. Poi l’arrivo in Premier League. Anni a Londra, sponda Spurs a fare magie dalla trequarti. La bacheca rimane vuota, ma il suo nome circola e tante big lo vogliono in rosa.

Poi la decisione di approdare nella Milano nerazzurra, dove però qualcosa si rompe.

La fatica nell’ingranarsi nella squadra, svariati problemi con modulo, allenatore e tanto altro ancora, lo recludono alla panchina, allo sconforto ed al solo gossip calcistico. Pagato circa 27 milioni lo scorso Gennaio, Eriksen ha visto il campo 23 volte, molte delle quali entrando dalla panchina, e segnato un solo gol. Numeri impietosi e difficili da commentare, viste le molte variabili a causarli.

 

Poi ecco l’Arsenal. Come anni prima fu la chiamata per Bergkamp, ora può esserla per Eriksen. Potrà essere, se il mercato sancirà questo trasferimento, una buonissima chance di rinascere, là nella sua Londra e nella sua Inghilterra dove tanto, e bene, aveva fatto fino ad un anno fa.


Solo qualche similitudine, un pretesto per ricordare un genio del calcio come Bergkamp. Ma il calcio di sicuro e certo non ha niente, tanto che anche qualche avvenimento in comune a distanza di anni può far fantasticare la mente, e chissà che non si materializzi.

Eriksen come Bergkamp? Destinazione Arsenal? Ci sarà ancora da aspettare, mentre i tifosi, la dirigenza, la squadra ed il mister sperano, se mai succederà, che la storia di Christian non sia uguale a quella di Dennis.

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