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Inter-Milan 3-0, le pagelle: Lautaro show, ma è una grande prova di squadra

20 Aprile 2022
Inter-Milan 3-0, le pagelle: Lautaro show, ma è una grande prova di squadra

Il derby di ritorno della semifinale di Coppa Italia è un trionfo nerazzurro. Inter-Milan termina 3-0 e la squadra allenata da Simone Inzaghi è la prima finalista della Coppa Italia 2022. Un grande protagonista su tutti: Lautaro Martinez, autore di una doppietta da fenomeno.

Prestazione sopra le righe anche per Skriniar e Bastoni in difesa. Così come è decisamente positivo l’impatto dalla panchina di Robin Gosens, che mette la firma sul terzo gol dell’Inter.

Ecco le nostre pagelle di Inter-Milan 3-0

Handanovic 6,5: si esalta su Leao (due volte) e Saelemakers nel primo tempo. Nella seconda frazione di gioco, è chiamato più a guidare il reparto vocalmente che con le parate. Nulla può sulla conclusione vincente di Bennacer, ma il VAR gli fa tirare un sospiro di sollievo

Skriniar 7: Dominante. Difficile descrivere diversamente il modo di stare in campo del difensore slovacco. A Leao viene concesso giusto lo spazio per un paio di flash, ma non fanno male

De Vrij 6,5: l’assenza di rifornimenti offensivi per Giroud rende più facile il suo compito. Però ci mette grande concentrazione e si mette alle spalle le incertezze di inizio 2022. Nella ripresa, non concede un centimetro in area al centravanti francese, sui cross provenienti dalla trequarti

Bastoni 7: Saelemakers gli fa il solletico, anzi rimbalza nell’uno contro uno. Quando cambia passo, in proiezione offensiva, al centrocampista belga non resta che segnarsi la targa del centrale azzurro. Si arrende ai crampi dopo avere dato tutto per 78 minuti (dal 78′ D’Ambrosio 6: porta il suo contributo nel respingere gli ultimi assalti milanisti)

Darmian 7: apre e chiude il match con gli assist a Lautaro Martinez e Robin Gosens. Nel mezzo, una partita passata a duellare a testa alta al cospetto delle scorribande della coppia Theo-Leao. Uniche imperfezioni un paio di errori tecnici in uscita nel primo tempo, che potevano costare cari

Barella 6,5: vero, manca ancora la concretezza sotto porta dell’irreale inizio di stagione, però il motorino instancabile del centrocampo interista sembra tornato a funzionare a pieni giri. Non a caso, è tutta un’altra Inter, somigliante alla versione irresistibile dell’inverno 2021

Brozovic 7: il solito professore. Mette il silenziatore a Kessiè e manda in tilt il suo segnale GPS con movimenti di smarcamento sempre intelligenti, facendosi trovare pronto alla verticalizzazione sulle due punte

Calhanoglu 6: prestazione diligente in fase di non possesso, ma macchiata da diverse imprecisioni in rifinitura e non solo (dal 73′ Vidal 6: non incide in negativo come nell’ultimo derby di campionato ed è già qualcosa di importante)

Perisic 8: Prima lo trovi a puntare l’uomo sulla sinistra, da dove arrivano costantemente palloni golosi per gli attaccanti. Poi ti giri e, dieci secondi dopo, lo ritrovi ad anticipare Kessiè nei pressi della propria porta. Strappa, accelera, recupera e riparte. Ha un altro motore. Siamo sicuri che abbia davvero 33 anni? (dal 78′ Gosens 7: si rivede lo stantuffo inesauribile e goleador aggiunto dei tempi belli all’Atalanta. Sua la rete del definitivo 3-0)

Correa 7: si muove tanto e molto bene intorno a Lautaro Martinez. Fatto fondamentale, perchè tiene impegnato Kalulu e mette il compagno nelle condizioni ideali per giocarsi l’uno contro uno contro un Tomori spaesato. La sua prestazione viene coronata dall’assist al 40′ per il raddoppio nerazzurro (dal 70′ Sanchez 6: si spende con generosità in alcuni ripiegamenti nella propria metà campo. Prova a prendersi la scena con un tentativo di pallonetto dalla trequarti ai danni di Maignan)

Martinez 8,5: Dulcis in fundo, il migliore in campo. Contro lo Spezia il graffio per far capire a tutti che era tornato. Stasera manda l’Inter in finale con una doppietta fenomenale. Due gemme per pulizia tecnica, forza e coordinazione. Fa impazzire Tomori, che non riesce mai a prendergli le misure, e valorizza ogni pallone che gravita nella sua zona. Notte da sogno (dal 70′ Dzeko 6: la geografia della partita si sposta verso l’area nerazzurra e finisce per toccare pochi palloni, sebbene provi a partecipare al gioco)

 

 

 

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