Gds- Ranocchia “uomo Champions”. Unico reduce del 2012 dall’ultima volta agli ottavi di finale

L’ultimo anno dell’Inter agli ottavi di finale di Champions League risale al 2011/12. 

Il filo rosso che collega l’Inter del 13 marzo 2012, giorno in cui l’Inter vide spegnersi il sogno europeo e venne battuta dal Marsiglia agli ottavi di Champions League, e quella attuale è Andrea Ranocchia: allora occupava la panchina, ora è stato protagonista contro lo Shakhtar. Il difensore italiano è quindi un vero e proprio  “uomo Champions”- si legge sulla Gazzetta dello Sport.

Attraverso delle tappe si ripercorre ora la linea evolutiva di Andrea Ranocchia dal 2011 fino ad oggi. 

L’ultimo anno agli ottavi: nel gennaio 2011 Ranocchia venne subito convocato titolare nelle quattro partite tra ottavi e quarti di Champions League. La crescita del difensore in quella stagione è limitata a causa di alcuni infortuni: “due stiramenti in stagione per l’ex Bari per il quale gioca solo dodici partite in stagione, e due in Champions League. In panchina nel doppio confronto con il Marsiglia”, ricorda la Gazzetta dello Sport.  

Titolare con Strama: con Andrea Stramaccioni l’anno successivo Andrea Ranocchia ritorna protagonista della difesa nerazzurra. 32 presenze e due gol in campionato, contro il Bologna e il Chievo. 

Passo indietro nelle gerarchie: quando arriva Walter Mazzarri la difesa diventa a tre. Con lui Ranocchia parte titolare nella retroguardia con Campagnaro e Juan Jesus, ma poi fa “passi indietro nelle gerarchie”. Con la scoperta di Rolando Andrea Ranocchia colleziona otto panchine consecutive in Serie A. Per quella stagione niente coppe europee e qualificazione all’Europa League per la successiva. 

Fascia da capitano: Ranocchia eredita la fascia da capitano da Javier Zanetti. Ritorna titolare sia con Mazzarri sia con Mancini. “Il cambio in panchina, dopo il pareggio interno contro il Verona (con la famosa pioggia invocata da Mazzarri), segna la stagione interista” afferma la rosea. A fine stagione l’Inter è fuori dalle coppe europee. 

Alla Sampdoria: nell’estate 2015 Mancini decide di nominare capitano Mauro Icardi. “Segnale della non centralità del difensore, declassato per fare posto alla coppia Miranda–Murillo“. A gennaio arriva il trasferimento in prestito alla Sampdoria, in cui Ranocchia ritrova la titolarità.

Bene all’Hull City: nell’estate del 2016 Ranocchia torna a Milano, ma ormai le porte sono chiuse. A gennaio il difensore si trasferisce in Inghilterra all’Hull City, in cui ritrova fiducia: sedici presenze e due gol. 

Il ritorno con Spalletti: Luciano Spalletti considerando la buona condotta di Ranocchia in Inghilterra decide di richiamare il difensore in casa nerazzurra. Con lui gioca undici partite e segna due gol. 

Poco Spazio: con Spalletti l’Inter ritorna in Champions League, ma Ranocchia non partecipa. Per lui la stagione 2018/2019 non è semplice: Skriniar, De Vrij, Miranda sembrano oscurare il difensore. Per lui nessuna presenza da titolare in campionato. Un gol in Europa League. 

Nuovo ruolo di Conte: Antonio Conte propende per il ritorno della difesa a tre. Con lui il ruolo di Ranocchia è “sostituito di De Vrij al centro della difesa”. Gioca le prime due partite di campionato da titolare. Le presenze totali in stagione sono dodici. 

Garanzia: Andrea Ranocchia diventa “sinonimo di garanzia e affidabilità”. Se De Vrij non è disponibile, il difensore italiano subentra subito: nella stagione 2020/2021 le presenze in campionato sono otto. 

Il ritorno in campo in Champions: Andrea Ranocchia entra negli ultimi minuti della partita di Tiraspol vinta 3-1 dall’Inter. 

“Il cerchio si è chiuso con la maglia da titolare contro lo Shakhtar Donetsk: ci voleva lui in campo, evidentemente, per riportare i nerazzurri agli ottavi di finale“, ha concluso la Gazzetta dello Sport.