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Ruoli mobili, gol e dominio: l’Inter di Inzaghi diverte e si diverte. Ma è solo l’inizio…

22 Agosto 2021
Ruoli mobili, gol e dominio: l’Inter di Inzaghi diverte e si diverte. Ma è solo l’inizio…

Non poteva esserci esordio migliore per la prima Inter di Simone Inzaghi. Quattro gol, 90 minuti di dominio, partita mai in discussione, i nuovi subito protagonisti assoluti, e anche tanto divertimento per il pubblico che dopo un anno e mezzo è tornato a riempire San Siro.

L’Inter di Inzaghi e le differenze con quella di Conte:

Il modulo sulla carta è lo stesso. Eppure ieri, fin da subito, si sono notate le differenze tra quella che sarà la squadra dell’ex tecnico biancoceleste, e quella che fu di Antonio Conte. Con Dzeko unica punta a disposizione, i ruoli in campo sono stati molto mobili. In attesa di vedere come si evolverà con il doppio centroavanti, la versione mobile di ieri ha dato i sui frutti. In particolare Sensi e Calhanoglu, si sono interscambiati spesso e volentieri nel corso della gara: uno impostava e l’altro rifiniva. E nel ruolo di sotto punta, anche il desaparecidos Vidal ha brillato. Vista l’abbondanza in mediana, e la difficoltà ad arrivare ad un attaccante sul mercato, chissà che questa possa rivelarsi una soluzione efficace anche per il futuro.

Dzeko- Lo stesso bosniaco, che in campo ha preso di fatto il ruolo di Lukaku, ha cambiato completamente modo di giocare alla squadra. Addio punto di riferimento fisso, benvenuto centroavanti mobile, o regista avanzato che lo si voglia chiamare. Se la prerogativa dell’Inter contiana, spesso e volentieri è stata: verticalizzazione su Lukaku e l’azione si imbastisce nella trequarti avversaria. Con Inzaghi il campo lo si conquista passo dopo passo,  con molti più passaggi a corto raggio e meno verticalizzazioni improvviste.

Il ‘nuovo’ Brozovic- Altra pedina -sempre fondamentale per chiunque lo abbia allenato da Spalletti in poi- che ha cambiato leggermente modo di giocare è Brozo. Il croato, in fase di costruzione, rientra molto di più all’interno della linea difensiva, e questo permette a Bastoni e Skriniar di lasciarsi andare molto all’interno del campo. Ieri è stato abbastanza iconico, il coast to coast da parte di Bastoni nelle vesti di terzino puro. E attenzione perchè in questo schema, il Dimarco ammirato a Verona, potrebbe essere potenzialmente letale.

Il Genoa- Tutto bello però… Però c’è da tenere conto dell’avversario che l’Inter di Inzaghi ha avuto di fronte. un cantiere aperto pieno zeppo di ragazzini, che, hanno dato tutto, ma tutto non è e non poteva bastare. Insomma l’avvio è stato ottimo, contro un avversario al momento modesto. Non bisogna galvanizzarsi troppo, come non bisogna sminuire una vittoria importante. C’è solo da continuare a lavorare, vincere e convincere.

leggi anche: Inter-Genoa, gli highlights del match

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