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“Pirlolandia” chiude i battenti, e l’Inter sbatte contro l’ennesimo muro

10 Febbraio 2021
“Pirlolandia” chiude i battenti, e l’Inter sbatte contro l’ennesimo muro

La semifinale di ritorno tra Juventus e Inter di ieri sera, ha dato due chiari responsi (oltre al più importante, cioè che la Juve giocherà la finale del 19 magio mentre l’Inter no). Il primo è che la tanto esaltata “Pirlolandia” ha lasciato spazio ad una versione bianconera molto più allegriana. Mentre il secondo è che la squadra di Conte, quando si trova davanti una squadra chiusa dietro la linea della palla, fatica, fatica, fatica…

“Pirlolandia” chiude i battenti, e l’Inter sbatte contro l’ennesimo muro:

Non è certo la prima volta infatti, che i neroazurri passano 90 minuti, a sbattere di continuo contro il muro avversario. Senza riuscire nemmeno a sfruttare le poche potenziali occasioni, per mancanza di precisione. L’ultima volta fu alla Dacia Arena, contro l’Udinese, lo scorso 23 gennaio. Un’altra squadra bianconera, un altro catenaccio, e un altro 0-0. E se questa volta l’assenza di reti ha impedito l’accesso alla finale di Coppa Italia, in campionato l’Inter non riuscì a sfruttare il passo falso del Milan, per attuare il sorpasso in classifica. Come dimenticare poi, il doppio pareggio a reti bianche contro lo Shakhtar in Champions. Due risultati ancor più scottanti, visto che con il senno di poi, sarebbe bastato un solo gol tra andata e ritorno (quello sbagliato a porta vuota da Lautaro in Ucraina magari) per raggiungere gli ottavi di finale.

Insomma quando l’Inter trova una porta chiusa, difficilmente ha gli strumenti giusti per riuscire a scardinarla. Saranno dunque proprio gli strumenti il problema? Nella rosa di Conte probabilmente manca un giocatore in grado di risolvere da solo una partita. L’unico vero “driblomane” rimane Hakimi, che da solo però tante volte non basta, soprattutto se le sue giocate (che consisto nella maggior parte in 1v1 e cross invitante) non vengono sfruttate dai compagni. Nell’ultimo anno e mezzo, è abbastanza evidente la crescita che Conte abbia fatto fare alla propria squadra. Ma per arrivare alla nomea di “Grande”, forse manca ancora un ultimo step: riuscire a vincere anche questo tipo di partite.

leggi anche: (VIDEO) Il dito medio di Conte verso la panchina della Juve

oppure: Scintille Agnelli-Conte: “stai zitto cogl***ne”

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