Inter, sugli esterni serve qualcosa e in fretta: Nandez non basta a sostituire Hakimi

La telenovela Nandez si appresta alla conclusione, con il giocatore che potrebbe vestire la maglia dell’Inter a giorni. Tra accelerazioni e improvvisi pantani, il negoziato tra le parti giungerà al lieto fine. Il giocatore lascierà il Cagliari del tecnico Leonardo Semplici e si metterà a disposizione di Simone Inzaghi. C’è molto interesse intorno al centrocampista uruguaiano, ma anche alcune perplessità. Una su tutte: manterrà le aspettative che aleggiano intorno al suo nome, addirittura riuscendo a far dimenticare un certo Achraf Hakimi? Ruoli e caratteristiche diverse, certo, ma l’ambiente nerazzurro vuole, fin da subito, certezze per il futuro.

Inzaghi e l’interminabile attesa per il dopo Hakimi

Mancano poco più di tre settimane al via della prossima Serie A e l’Inter campione d’Italia, per quanto riguarda il mercato, pare più in difficoltà delle altre concorrenti. Molti nomi per rafforzare la rosa, ma pochi soldi disponibili a fronte delle esose richieste. Se ieri abbiamo trattato del rebus centrocampo, in questa sede vogliamo porre brevemente l’accento su ciò che l’arrivo di Nandez porterebbe con sé.

E’ nota a tutti l’enorme difficoltà -oggettiva- nel riuscire a sostituire un calciatore delle qualità di Hakimi. Nel 3-5-2 contiano lo abbiamo potuto letteralmente ammirare , con prestazioni che eccelse è dire poco. La grande velocità in entrambe le fasi di gioco, unita all’ottima capacità di inserimento nell’area avversaria (vedasi gol e assist forniti in quantità cospicua) ne hanno fatto uno degli elementi fondamentali del successo nerazzurro.

La sua partenza, ovviamente, lascia un grande vuoto. Tutte le alternative paventate, pur se accettabili, a una prima valutazione non paiono sufficienti a colmarne la perdita. Risiede anche in ciò, con ogni propabilità, l’eccessivo protrarsi nell’individuare e acquistare il sostituto adatto. Che, forse, addirittura non arriverà del tutto.

Nandez nell’Inter scudettata: rischio meteora o nuova stella?

L’arrivo di Nandez, dunque, come può inquadrarsi nel nuovo 3-5-2 inzaghiano? Se l’ex allenatore biancoceleste, a differenza di Conte, predilige un maggior possesso di palla a centrocampo, il calciatore urugaiano potrebbe essere perfetto per una modalità di gioco difforme rispetto alla scorsa stagione. L’ottima stagione al Cagliari, soprattutto dopo l’arrivo di Semplici in panchina, ne ha evidenziato le indubbie qualità. Corsa, disimpegno e gestione della palla ne fanno un elemento appetibile per ogni squadra, almeno sulla carta.

Insieme a Barella, Sensi, Brozovic e Calhanoglu (senza dimenticare Perisic, seppur al momento accantonato), la zona nevralgica della squadra nerazzurra pare essere, comunque, in buone mani. Aspettative alte, dunque, ma molte esperienze passate invocano cautela nei giudizi entusiastici. L’approdo in una squadra di primo livello, infatti, può far smarrire alcune certezze nei nuovi arrivati, per molteplici fattori. Essere inseriti, poi, in una formazione che deve difendere un titolo appena conquistato aggrava il compito. Certo, Nandez -nello specifico- ha dimostrato grande personalità con la maglia cagliaritana, quindi anche questo punto gioca a proprio favore.

Dunque, com’è giusto che sia, bisogna aspettare il giudizio del campo. Consci, in ogni caso, che non vedremo una semplice versione aggiornata dell’Inter laureatasi campione; bensì, una squadra con un’identità diversa e, proprio per questo, tutta da scoprire.